Chi è il missionario? Nel dizionario c’è scritto: “religioso che svolge opera di propaganda religiosa, specie presso popolazioni non cristiane; oppure: chi si dedica con abnegazione all’affermazione di un’idea…abnegazione!” E che vuol dire abnegazione? “spirito di rinuncia, unito ad un’assoluta dedizione al bene altrui.”
…rinuncia….assoluta dedizione.Che bellissime parole! Anzi, che bellissime azioni!
Questo vuol dire che, quindi, c’è chi riesce a rinunciare a se stesso, alla propria vita, pur di dedicarsi agli altri! C’è chi, anche solo per una settimana all’anno, e magari nel pieno dell’estate, quando si potrebbe pensare di fare una meritata e opportuna vacanza, rinuncia a tutto pur di dire al mondo che Dio c’è e ama davvero i suoi figli. Incredibile!! Anzi impensabile. “Ma cu cciù fa fari?” ossia, chi e che cosa portano questo missionario a compiere un’azione di spontaneo e volontario servizio, privo di pretese e ricambio personale e soprattutto materiale?
A queste domande c’è una sola risposta: “Amo il Signore!”. Questo è quello che io, giovane missionaria, rispondo sempre a tutti: a chi mi chiede e non riesce a capire, a chi sa che Dio c’è ma non lo vede, a chi vorrebbe incontrarlo, a chi dice che è ateo, a chi dice: “Sono cattolico, ma non praticante”, a chi crede in Dio ma non accetta la dottrina della chiesa, a chi dice che sono strana,….a tutti io dico “Io amo il Signore”. Questo è il motivo che mi spinge a rinunciare alla mia quotidianità. Tutto questo suscita stupore, sospetto, stranezza proprio perché sembra una cosa fuori dal normale; ma in realtà è il compito di ogni cristiano, è la legge di colui che sceglie Dio, è il mistero della fede, che non può essere spiegato o dimostrato scientificamente, perché la fede è qualcosa che “’ntender no la può chi no la prova” (direbbe Dante Alighieri).
Io, nella mia vita, ho fatto esperienza di come credere in Dio significhi essere aiutati nella disperazione, sapere di non essere mai soli, essere guarita da una malattia che i medici non riuscivano a curare, chiedere con umiltà e ottenere con grazia, essere circondati da doni e meraviglie, e soprattutto scoprire come è davvero bella la vita e come è meraviglioso viverla in pieno, nella semplicità e nella gioia delle piccole cose!
Mi chiamo Silvia, ho ventun’anni e nella mia vita faccio tantissime cose: studio chimica e tecnologia farmaceutiche, faccio sport; mi piace cantare e ballare il latino-americano; so suonare la chitarra; amo leggere; ascolto qualsiasi genere di musica; adoro viaggiare e stare con i miei amici; mi piace ridere e divertirmi, amo il tè, sono milanista…e, dulcis in fundo, sono una “missionaria di strada”! Sono davvero felice di esserlo, e in tutto questo ringrazio fra Mauro e suor Elisabetta che riescono a guidare con amore e capacità un gruppo di più di cento giovani provenienti da tutta la Sicilia; ricordo ai miei amici missionari che sono tutti delle persone speciali e che bisogna sempre dare di più perché, come dice San Francesco, “finora è stato fatto poco” e infine invito tutti a “puntare sempre in alto” nella vita (in tutti i sensi), perché io posso affermare che “ora che ho perso la vista, ci vedo di più!”(frase tratta dal film Nuovo Cinema Paradiso).
Silvia Mirabile
Nella foto, “I Missionari di Strada”: www.insiemecamminare.it
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