Nomine delle Commissioni: alla quarta votazione Francesco Nitto Palma ottiene il si alla giustizia

francesco_nitto_palmaDopo due mesi dall’inizio della legislatura sono arrivate le nomine per le Commissioni permanenti di Camera e Senato.

A spartirsi le fette maggiori della torta, ancora una volta sono i due partiti maggiori, Pd e Pdl, che continuano in questo modo a garantire sopravvivenza al bipolarismo, mentre non sono state approvate le proposte di M5s e Sel.

Il Pd ha ottenuto otto commissioni, il Pdl cinque e una a Scelta civica con la nomina del radiologo cagliaritano Pierpaolo Vargiu, unica novità fra la rosa dei soliti volti noti.

Martedì la Commissione Giustizia di Palazzo Madama, con un inatteso testacoda, aveva fermato l’ascesa dell’ex guardasigilli Francesco Nitto Palma (Pdl), che per ben due votazioni non ha ottenuto la nomina di presidente dell’assemblea che si occuperà dei tribunali ed ordine forense.

Ieri alle 14 la commissione si è nuovamente riunita per deliberare e dopo un pressing insistente, alla quarta votazione è arrivata la tanto sospirata nomina.

Ecco gli altri nomi:

Presidente della Difesa di Palazzo Madama ( 17 voti) il Senatore Nicola Latorre (Pd).

Presidente della  Commissione Esteri al Senato (16 voti): Pier Ferdinando Casini ( Udc).

Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, (18): Anna Finocchiaro (PD).

Presidente della Commissione Attività produttive della Camera (28 voti): Guglielmo Epifani(Pd).

Trasporti e comunicazioni al Senato: l’ex ministro An, (oggi Pdl) Altero Matteoli, il quale dovrebbe occuparsi delle frequenze televisive.

Presidente della Commissione Lavoro: Maurizio Sacconi (Pdl).

All’agricoltura: Roberto Formigoni (Pdl).

Presidente della Commissione Cultura  (30 voti) l’ex ministro dei beni culturali Giancarlo Galan (Pdl). Solo per informazione, Galan durante il precedente incarico aveva come collaboratore il direttore della biblioteca di Napoli Massimo De Caro, condannato a sette anni per peculato per aver sottratto un centinaio di volumi preziosi, finiti poi nelle mani di Dell’Utri.

Presidente della Commissione Finanze alla Camera (29 voti): Daniele Capezzone (Pdl) che per anni ha lottato contro l’ingiustizia delle tasse.

Presidente della Commissione Affari Esteri (30 voti): Fabrizio Cicchitto (Pdl). La nomina ha suscitato qualche perplessità visti i suoi interventi contro “L’islamofascismo”.

All’ambiente il Pdl Giuseppe Marinello, noto per le sue lotte a favore degli Ogm e della creazione di campi da golf in Sicilia.

All’Industria: Massimo Mucchetti (Pd).

Produttività e Lavoro alla Camera : gli ex Cgil Guglielmo Epifani (Pd) e Cesare Damiani (Pd).

Alla giustizia: Donatella Ferranti (Pd).

Alla sanità: la franceschiniana Emilia De Biasi (Pd).

Presidente della giunta per le autorizzazioni  Ignazio La Russa (Fi).

In tutti ciò il Movimento 5 stelle ha ottenuto solo la presidenza alla giunta per le elezioni, con la nomina del trentenne Giuseppe D’Ambrosio, ma ha ottenuto anche 12 vicepresidenti e 14 segretari.

Sel è rimasta invece a bocca asciutta, tanto da inveire contro un presunto “poltronismo” grillino e reclamando la guida del Copasir.

Fra i benefit previsti per i nuovi nominati, una segreteria più ampia, autista e indennità aggiuntiva a fine mese, agevolazioni che sono state rifiutate dal Pd Ermete Realacci (ambiente alla Camera), Andrea Marcucci del Pd (pubblica istruzione al Senato) e da tutti gli eletti del M5s.

di Redazione

foto: cinquegiorni.it

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