Mistero sul carabiniere assassinato a Lodi

Resta il mistero sulla morte del carabiniere Giovanni Sali, ucciso sabato notte nel pieno centro di Lodi in via Indipendenza.

Il carabiniere 48enne è stato ucciso con tre colpi di pistola di cui due, mortali, al torace. I colpi sono stati sparati dalla sua stessa pistola d’ordinanza, trovata accanto al corpo. Giovanni Sali era divenuto “carabiniere di quartiere”, e in quanto tale conosciuto ed amato da molti cittadini di Lodi. “Lui era proprio una persona a cui tutti volevamo bene. Era impossibile non volergli bene. Era davvero un amico per tutti” dichiarano alcuni passanti venuti a deporre fiori sul luogo dell’omicidio.

Sembra che Sali avesse appena controllato due auto sospette quando, nella vicina chiesa della Maddalena, hanno sentito i tre spari scambiandoli per lo scoppio di alcuni petardi. Sul corpo non sono stati riscontrati segni di violenza, ci si interroga dunque su come l’omicida possa essersi impossessato dell’arma. Sali era un carabiniere preparato tanto da avere in passato prestato servizio di scorta per il consigliere regionale Giulio Cavalli, noto per i suoi attacchi alla mafia. Si indaga anche sulla vita privata del carabiniere che non sembra però lasciare spazio a sospetti.

L’autopsia è prevista per oggi a Pavia, nel frattempo è in corso l’esame del Ris sull’arma ed i carabinieri sperano di ottenere informazioni aggiuntive dalle telecamere di sicurezza presenti nella zona.

di Redazione

foto: leggo.it

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