Milano Fashion Week: la moda uomo Autunno/Inverno 2021-22

Tra revisioni e limature dell’ultimo minuto, la Milano Fashion Week, tenutasi dal 15 al 19 gennaio 2021, alla fine opta per un formato prettamente digitale, con sfilate a porte chiuse e fashion film che provano a raccontare la moda uomo Autunno/Inverno 2021-22. 

Dallo “zoomwear” di Zegna, per dipingere un’estetica in cui stile e comfort si uniscono, al recupero di una tattilità perduta per Raf Simons e Miuccia Prada, le collezioni uomo Autunno/Inverno 2021-22 riflettono esigenze e stati d’animo di questo tempo ormai sospeso dalla pandemia. Ritorneremo a essere allegri e spensierati per Silvia Venturini Fendi; un ottimismo al centro della narrazione anche per Etro, il marchio meneghino dalla stravaganza bohémien. Walter Chiapponi da Tod’s, invece, si concentra sul presente e con il giovane attore Lorenzo Zurzolo rivela gli aspetti più affascinanti della solitudine.

In calendario, oltre ai big della moda non mancano designer di nuova generazione. In particolare sorprende l’approccio genuino di Federico Cina, la tradizione sartoriale britannica rielaborata dal nigeriano Tokyo James e lo spirito “retro-gardista” di Vaderetro. 

In ordine cronologico: gli appuntamenti più rilevanti dalle ultime collezioni uomo Autunno/Inverno 2021-22

Lo “zoomwear” di Ermenegildo Zegna

Un serpeggiare affusolato unisce l’esterno e l’interno, in uno spazio urbano freddo e minimale. Ed è qui che il loungewear incontra la tradizione sartoriale, rivelando in materia le parole del direttore creativo Alessandro Sartori. Intitolata The Re(Set), la linea Autunno/Inverno 2021-22, ha l’obiettivo di ridefinire gli stilemi dell’uomo moderno, il cui abbigliarsi ormai riflette il ritmo lento di una quotidianità che si nutre di nuove esigenze. “Il nostro pubblico e privato si fondono dando vita a un nuovo modo di vestire, dove comfort e stile si uniscono per creare una nuova estetica” spiega Sartori. Specchi d’acqua artificiali e immense vetrate di appartamenti che sembrano uffici, poi stanze da letto, poi salotti, poi discoteche, riflettono le morbide costruzioni di completi in lana riciclata, con pantaloni che rinunciano facilmente alle cinture in cuoio, ma non alla piega perfetta. Ermenegildo Zegna plasma lo “zoomwear”: un vestire comodo ed elegante che si colloca nell’hic et nunc, senza distinzione di genere e senza frenetici dress code.

A Emilia: la dedica di Federico Cina

Il fashion film di Federico Cina è una dedica a via Emilia, la strada statale 9 che collega l’Emilia-Romagna con la Lombardia. L’attenzione del giovane Cina cade in particolare sul lavoro di Guido Guidi, fotografo di origine cesenate, che tra il 1980 e il 1994 rappresenta in scala la cartina della Romagna.

Non c’è nulla di urbanistico o topografico, a suon di abiti e sensazioni, quella del creativo di Sarsina è una celebrazione spassionata. Una narrazione di moda co-ed, in cui l’attitudine contemporanea del brand è puntualmente riscaldata dall’amore puro e semplice, fatto di quelle ritualità che resistono allo scorrere impetuoso del tempo. Giacche sartoriali a trapezio, pantaloni morbidi rosa e cappe di lana a collo alto, sono i capi feticcio della linea e sono mostrati con il ritmo statico della fotografia, sotto una luce sbiadita scaldata da lampi di sole o calde moquette. “Tu e Io, a pranzo la domenica” è l’invito che racchiude l’universo valoriale di Federico Cina. Parole scandite in loop, sussurrate nei gesti, in un groviglio di abiti ed emozioni che conservano l’approccio genuino e anacronistico, che il designer mantiene con la tradizione tipicamente romagnola.

Fendi: Cos’è normale oggi?

Nello scorrere del tempo la storia si ripete: dopo una grande depressione, una lunga epidemia oppure una sanguinosa guerra, l’esuberanza resta sempre il sottobosco di una ritrovata joie de vivre. Basti pensare al positivismo dei ruggenti anni 20, oppure qualche decennio più tardi, all’accattivante New Look di Christian Dior, plasmato con l’intento di rendere le donne del dopoguerra nuovamente felici. E in una fredda domenica di gennaio, il colosso di LMVH, non ci pensa per niente a rompere il ritmo di questa nostra storica evoluzione. Il desiderio martellante di tornare alla normalità colora le previsioni di Silvia Venturini Fendi che, per l’Autunno/Inverno 21-22 su una passerella a porte chiuse, racconta di gioia e buonumore. Prima però, un approccio terapeutico, grazie all’energico cromatismo a blocchi, con abiti capaci di infondere sicurezza e comfort: capi reversibili, cappucci in shearling, salopette a costine in maglia. Viste le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, la linea di demarcazione tra spazi interni ed esterni è ancora molto labile, così le sottili bordature tipiche dei pigiami contornano virtuosi completi con pantalone. 

Un gioco di linee colorate, ripreso anche dai pannelli posti sulla scena, vettori dell’impronta avveniristica della collezione. “Umanity, colors, light, darkeness” sono invece le parole pronunciate da Silvia Venturini Fendi, che oscillano nello spazio uditivo, concretandosi magicamente nel capospalla frutto della collaborazione con Noel Fielding. L’eclettico artista britannico, ammorbidisce il nome del brand in una stampa ipercolorata: uno sprazzo di allegria che fa subito pensare alla risposta più ottimista e divertente da fornire alla domanda di Fendi che dà il titolo alla collezione.

L’uomo forte di Tokyo James 

Il fashion film di Tokyo James racconta di un uomo forte, che poggia la sua integrità su un desiderio di comunanza e amore. Allo stesso tempo, due mondi, due universi culturali collimano nell’eponimo brand fondato nel 2015: Africa e Inghilterra. Lagos, in Nigeria, paese di origine, è il posto in cui il designer ritorna, dopo aver vissuto per molto tempo nella caotica ed eclettica Londra. I capi scelti per la presentazione Autunno/Inverno 21-22 sono la sintesi dell’unione tra le due culture, in una celebrazione che si ispira all’Eyo Festival, un rituale in maschera di tradizione Yoruba, che ogni anno si svolge nella città di Lagos. Abiti colorati, realizzati con intrecci africani, si alternano ai completi in pelle nera impunturata con grosse catene che escono dalle tasche o penzolano da mini bag a forma sferica. La tradizione sartoriale di Savile Row si mescola con uno spirito esotico e tribale, al ritmo di una gestualità primigenia che inaugura “un nuovo domani radicato in un comune desiderio di unità e attualità”.  

Per Etro vince l’entusiasmo e la personalità

Un’attitudine nuova regnerà sovrana. Ne è convinto Kean Etro che per il prossimo inverno immagina l’umanità alle prese con un’identità vestimentaria irriverente, forgiata dalla solitudine del confinamento nella più totale e libera espressione del sé. I colori avvolgenti del crepuscolo, filtrano dalle ampie vetrate di via Tortona 54 e riscaldando il grigiore industriale della location. Su questa alternanza di luce e cemento – che calza a pennello con i significati dei colori Pantone dell’anno in corso-, prende forma l’uomo di Kean e Veronica Etro. Cosmopolita, nel senso più ampio del termine, la linea Autunno-Inverno 21-22 guarda oltre la differenza tra outdoor e indoor, i due luoghi che da quasi un anno collimano nelle nostre vite fatte di formati digitali. I due spazi rappresentano quel bagaglio esperienziale che lo stile hippie de luxe, tipico del marchio, ha letteralmente fatto suo. I cappotti vestaglia, le giacche realizzate con tessuti rubati all’arredamento, le tute tecniche, sono tutti incasellati con elementi e accessori che sottolineano un ritorno alla normalità: zaini multitasche, sahariane nell’iconico paisley, denim con motivi cachemire e mocassini borchiati. Calcando sul desiderio di personalità, e sull’ottimismo di Kean Etro, ogni modello sembra dire: “Bene! Ho superato anche questa. Ora sono immerso nel mondo (e sono pure ben vestito!)”.

Prada: Sentimenti Possibili

Nello spazio allestito – ormai da molte stagioni – dallo studio OMA/AMO guidato da Rem Koolhaas, la collezione Autunno/Inverno 21 di Miuccia Prada e Raf Simons racconta con puro realismo contemporaneo, il dipanarsi di sentimenti e sensazioni, alla ricerca di una tattilità perduta. La presentazione si rivela in un crescendo di volumi, con i long johns – calzamaglie declinate in estrosi jacquard-, a governare le stanze della location, sezionata da muri di marmo o di finta pelliccia brillante. Paragonabili a dei giullari del tardo medioevo, i long johns mimano il ritmo elettrico di Platikman, disc jockey canadese, spezzando l’incedere robotico dei modelli con lo spirito beffardo di chi è consapevole delle fragilità dell’oggi. Esiste un forte desiderio di tattilità e bisogna lasciarne il segno, così Prada riveste l’iconico triangolo rovesciato di tweed bouclé, etichettando i capi sul retro alla base del collo. Il corpo e la sua operosità sono mostrati e poi camuffati. Un gioco che si concretizza nella maglieria generosa, nei capispalla in mono e doppiopetto e nelle dimensioni esuberanti dei bomber di pelle, in versione verde, fucsia e viola. E perfino nei completi, dove le maniche delle giacche sembrano tirate su all’improvviso. Senza troppi filosofeggi, il duo creativo dimostra di lavorare all’unisono, talmente bene, che per Prada un formato digitale sembra essere sempre esistito e della presenza di un pubblico, paradossalmente, non se ne percepisce l’esigenza. 

I sette giorni di Tod’s 

“Non è la destinazione. È il viaggio che conta. Ed io so esattamente dove andare”. Le parole del giovane attore, Lorenzo Zurzolo, puntellano il fashion film di Tod’s che in poco più di tre minuti introduce #sevenT. La collezione Autunno/Inverno 2021-22 racconta il ritrovato equilibro del protagonista, isolato per sette giorni e sette notti a Vigevano in una sontuosa location di stampo modernista,Villa Ronchi. La narrazione di moda sfrutta gli spazi esterni e interni della costruzione. In un ambiente riscaldato da luci soffuse e promesse incoraggianti, lo stile disegnato da Walter Chiapponi, direttore creativo di Tod’s, segue l’aria rilassata di un vestire complice che accompagna il ritmo lento di una nuova quotidianità. Completi ampi di velluto a costa larga, trame check dall’allure vintage e poi le pelli, morbidissime al tatto: dalla giacca in stile bomber agli accessori. “Ho imparato che il tempo si può dilatare, ma anche restringere […]. È solo questione di metodo”. Dopo aver scritto, letto, passeggiato al tramonto e giocato con gli abiti in una sorta di travestimento, alla fine Zurzolo rivela come nella solitudine si può trovare la pace, mentre gli abiti eleganti, caldi e confortevoli rassicurano l’attesa nell’affascinante scoperta del proprio ritmo. 

Vaderetro: Le Bonne Aventure

Una romantica e crudele nostalgia pervade il cortometraggio di Vaderetro, brand finalista di Who is on Next?20 fondato a Londra poco prima che scoppiasse la pandemia. Le menti creative alle redini del progetto sono Antonio D’Andrea e Hanna Boyer, due giovani che dopo un’esperienza decennale all’estero, decidono di partire con un progetto personale interamente realizzato in Italia. 

Le Bonne Aventure racconta di un viaggio, nello specifico, di una breve e intensa visita, durante una veglia funebre in un campo Rom. In meno di tre minuti, la triste realtà della situazione è raccontata come se fosse metabolizzata da un bel po’. La luce del tardo pomeriggio di una giornata che sta per finire, una carezza che consola, uno sguardo umido che scruta lontano, due giovani che si ritrovano. La natura improvvisata del vivere nomade è collocata fuori dal tempo, proprio a calcare sullo spirito libero del brand retro-gardista (termine coniato dalla coppia con le parole “avanguardia” e “retrogrado”). Ogni pezzo sembra rivivere con dignità l’istante sciagurato, diventando strumento di una nostalgia che si scolla dal passato e si lascia canzonare dalla realtà, nella folle e snaturata impertinenza di provare a leggere il futuro. 

1 risposta

  1. Roma Fashion Week: la moda Autunno/Inverno 2021-22 - InLibertà

    […] Sostenibilità, innovazione e artigianato: questo il trittico che guida il savoir-faire della nuova edizione di moda capitolina. Dopo il fashion talk mattiniero, in calendario anche Federico Cina, che torna in Capitale con A Emilia, la linea inedita al completo presentata a Milano lo scorso gennaio, con uno short movie dalla piatta… […]

    Rispondi

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.