L’Ue multa l’Italia per i respingimenti, ma le regole non valgono per tutti

immigrati14

La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia a versare 15mila euro più le spese a ventidue migranti decisi a sbarcare a Lampedusa nel 2009 e poi respinti. 

Nello specifico l’organismo europeo accusa il nostro Paese di aver violato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani che riguarda i trattamenti degradanti e la tortura ed in particolare il principio di non refoulement  (non respingimento), che proibisce di respingere migranti verso Paesi dove possono essere perseguitati o sottoposti a trattamenti inumani o degradanti .

I migranti intercettati in acque internazionali e poi riportati in Libia su un’imbarcazione della Marina militare sono stati, secondo fonti del Consiglio Italiano per i Rifugiati, “reclusi per molti mesi nei centri di detenzione libici, dove hanno subito violenze e abusi di ogni genere”.

Nello stesso periodo motovedette maltesi, sempre poco disposte a far raggiungere le proprie coste da qualsivoglia imbarcazione, respingevano ‘le carrette del mare’ al mittente, che fossero colme di rifugiati politici o meno. La multietnica Germania invece non accettava di ospitare i profughi sbarcati a migliaia sulle nostre coste perché, sosteneva, la mole degli arrivi era stata sovrastimata e quindi gli aiuti internazionali erano superflui. La Francia invece chiudeva direttamente i propri confini per evitare problemi di sorta. 
“È una sentenza politica di una corte politicizzata”, ha inveito l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Rifarei esattamente quello che ho fatto: impedire ai barconi di clandestini di partire dalla Libia, salvare molte vite umane e garantire maggiore sicurezza ai cittadini”.

L’attuale ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha rilasciato dichiarazioni molto meno infuocate, accettando la decisione della Corte europea ma affermando con decisione che la lotta all’immigrazione clandestina continuerà: “La sentenza,  in quanto proveniente da un alto organo giurisdizionale europeo, va rispettata e non commentata. Il Governo si confronta con i mutati scenari in Libia e sono in corso contatti con la nuova dirigenza per riavviare la collaborazione operativa fra i due Paesi. Ogni iniziativa sarà improntata all’assoluto rispetto dei diritti umani, ma con altrettanta fermezza sarà contrastata l’immigrazione illegale”.

L’Unione Europea sembra sempre decisa quando si tratta di condannare ma si dimostra reticente a concedere aiuti e supporto quando servono. L’isola di Lampedusa era stata invasa da decine di migliaia di poveri sfortunati, che cercavano un posto sicuro per sfuggire alla guerra, e ben poco l’Europa ha fatto per risolvere una situazione che non riguardava certamente solo il nostro Paese ma l’intero continente.

Matteo Testa

Foto: direttanews.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.