Ligresti si potrebbe salvare per un cavillo

Fonsai-la-famiglia-Ligresti-in-arresto_h_partbLunedì scorso la Gdf ha commesso uno strafalcione non indifferente durante un’operazione, che potrebbe avere un esito paradossale sulla vicenda Ligresti e Unipol- Fon Sai. 

Fattore scatenante sarebbe la fretta con cui è stato condotto il blitz, finalizzato alla confisca di 251,6 milioni di euro, a causa del quale la Procura di Torino potrebbe aprire uno spiraglio sulla vicenda che aveva portato lo scorso 12 agosto ad effettuare il sequestro di oltre 250 milioni di euro a carico della compagnia assicurativa e dei 7 indagati – Salvatore, Jonella, Giulia e Paolo Ligresti oltre agli ex amministratori di Fondiaria, Fausto Marchionni, Emanuele Erbetta e Antonio Talarico

L’inchiesta aveva coinvolto la società ai sensi della legge 231 sulla responsabilità degli enti ed era relativa al falso in bilancio, falso in prospetto e falso informativo.

Nel decreto di sequestro preventivo si legge che l’obiettivo era quello di puntare agli “immobili di proprietà della società Atahotels, acquisiti peraltro da parte di Fondiaria-Sai con una operazione alquanto discutibile”

Priorità era stata data in particolare a 5 alberghi, la cui valutazione di mercato era stata affidata a “Scenari Immobiliari” che aveva fatto una perizia nel dicembre 2010.

Il problema è che la stima sul valore del patrimonio di Fondiaria (oggetto di denuncie da parte dei soci di minoranza della compagnia) è stata affidata a Scenari Immobiliari, ovvero il perito di fiducia proprio di Ligresti, il cui nome compare spesso nelle relazioni dei sindaci di FonSai e in quella del commissario ad acta della compagnia.

A causa appunto di questo strano sodalizio, era stata avviata un’azione di responsabilità nei confronti della famiglia siciliana e dei suoi manager, approva dai suoi azionisti .

La prima di queste segnalazioni aveva portato alla denuncia del fondo Amber, socio di minoranza di FonSai.

Sui documenti si legge ad esempio che nel febbraio 2012, il collegio sindacale di Fonsai aveva incontrato i periti che avevano valutato gli immobili in locazione a Atahotels, per verificare “i criteri in base ai quali erano pervenuti alle loro valutazioni al 31 dicembre 2011 che concludevano per valori inferiori, a volte anche in misura significativa, rispetto alle perizie dell’anno precedente”.

Scenari Immobiliari aveva stimato in 38 milioni il valore dell’Atahotel Principi di Piemonte di Torino, 64 milioni il Giardini Naxos di Messina, in 23 milioni il Fiera di Milano, in 53 milioni il Varese e in 37 il Golf Hotel di Madonna Campiglio.

Fondiaria ha lamentato il fatto che il valore degli immobili sia stato sottostimato notevolmente, tanto che lo scorso anno era stato sottoposto a nuova perizia (mai resa pubblica).

Ebbene tutti i documenti, incluse le relazioni del collegio sindacale e quella del commissario ad acta Matteo Caratozzolo. sono stati citati dalla Procura di Torino nella richiesta di misura cautelare a carico dei Ligresti, in cui si citano si parla anche dei danni provocati dalla loro gestione con il “bidone” Atahotels rifilato alla compagnia con “effetti pregiudizievoli” anche a causa degli “acquisti, da parte del gruppo FonSai, di immobili destinati ad essere ceduti in locazione alla stessa Atahotels”.

di Simona Mazza

foto: panorama.it

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