Caso Cancellieri, Onida parla di giustizia ed è subito polemica

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 25-10-2013 Roma Politica Congresso ANM associazione nazionale magistrati Nella foto: Anna Maria Cancellieri Photo Mauro Scrobogna /LaPresse 25-10-2013 Rome Politics Congress fo National Association of Magistrates In the picture: Anna Maria CancellieriIl presidente emerito della Corte Costituzionale, Valerio Onida, ha espresso le sue opinioni personalissime sui casi del momento che hanno per protagonisti uno la coppia Cancellieri-Ligresti, l’altro quella formata da Berlusconi-Ruby.

Lo ha fatto, a dire il vero, citando una circostanza poco felice, ovvero quella del suicidio del detenuto Egidio Corso, morto, (quest’anno è il 50esimo) a seguito dello sciopero della fame presso il carcere di Ferrara. L’uomo aveva voluto protestare contro le pessime condizioni all’interno delle carceri italiane.

Le sue affermazioni hanno tuttavia suscitato un vespaio di polemiche, dal momento che Onida si è personalmente appellato al vicecapo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) per ottenere migliori condizioni di detenzione per una “sua protetta”.

Se è giusto appellarsi al buon senso quando si tratta di amministrare detenuti in attesa di giudizio, dunque non ancora colpevoli e anziani, sembra assurdo fare pressing assiduo ai vicecapi del Dap, per alleggerire la detenzione di certi personaggi in virtù delle loro posizioni sociali, perché significherebbe ammettere l’esistenza di condannati di serie a o serie b.

Parliamo appunto delle sollecitazioni in favore di Giulia Ligresti e del “figlioletto” Piergiorgio Peluso, sollecitazioni partite dalla Cancellieri e rivolte ai vicecapi del Dap.

Per la cronaca precisiamo che Peluso è stato manager del gruppo Ligresti e dopo una consulenza protrattasi per 14 mesi, ha ottenuto una liquidazione di tutto rispetto pari a 3,6 milioni di euro per entrare in Telecom, azienda contrattualizzata dal ministro-madre di un contratto per 81 milioni di euro per i famosi e mai usati braccialetti elettronici, che saranno pagati dallo Stato, ovvero dai cittadini.

Vabbè, si tratta di dettagli e Onida ha tralasciato questi aspetti, per rimarcare il fatto che la Cancellieri abbia ” sollevato il telefono per ben 110 volte per tutelare questo o quello dei 60 mila detenuti nelle patrie galere.”

Onida ci ha però stupiti riferendosi al caso Berlusconi-Ruby. Per lui è normale che il Cavaliere abbia chiesto un affido alla Minetti, poichè rientra nella norma e nella prassi di legge ” a favore di una ragazza non era nemmeno una detenuta”.

di Simona Mazza

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