L’artista della settimana: N come Gianna Nannini

Gianna-NanniniUno dei suoi brani di maggior successo recita “Meravigliosa creatura”, ed è proprio così che vedo Gianna Nannini. Che bel personaggio! Enigmatica, riflessiva ed inquieta, molto style rock ma anche jazz e per certi versi, perché no, punk.

Un’artista a tutto tondo che (parere personale) si fa maggiormente apprezzare in quest’ultima fase della sua carriera, rispetto agli esordi. E tale fenomeno è sicuramente controtendenza rispetto alla maggior parte degli artisti di successo. Senese, proveniente da famiglia benestante, stenta non poco all’inizio.

La fine degli anni ’70 ci offre lavori impegnativi, sonorità e voci ben differenti rispetto a quelle che poi la porteranno al successo. E soprattutto assolutamente insicura relativamente alla strada da intraprendere. A poco servono i tentativi di arricchire i primi lavori con partecipazioni d’eccezione (Premiata Forneria Marconi nell’album “Una Radura” del 1977).

I primi anni ’80 sono forse quelli in cui il suo nome comincia ad affacciarsi nel panorama della musica rock italiana. “California” è un lavoro dove la partecipazione di Roberto Vecchioni è fondamentale. Ma l’anima (rock) che si respira è quella della Gianna che conosciamo.

Testi imperniati sul sesso quasi in maniera maniacale (in copertina viene addirittura raffigurata la statua della libertà con un vibratore in mano) sui quali cito la più nota “America”, palese inno masturbatorio. La Nannini si candida apertamente ad essere la Janis Joplin italiana.

Dopo il primo successo, che definirei del rock <<a stelle e strisce>>, la nostra protagonista si mette alla ricerca di un sound più nuovo e più europeo. Vive una fase in cui viene più apprezzata in Europa (Germania specialmente) che in Italia e comunque i riscontri (anche se non all’interno dei nostri confini) arrivano. “Latin Lover” LP dell’82 ne è l’esempio. Qui vengono enfatizzate tutte quelle caratteristiche italiane che piacciono all’estero: il classico pop elettronico su base melodica.

Tra il 1984 ed il 1986 anche in Italia ci accorgiamo di Gianna Nannini. Brani come “Fotoromanza”, “Profumo”, “Avventuriera” e “Bello e impossibile” fanno di lei una star. E alla quantità (di vendite) si unisce un’indiscussa qualità. Chissà: forse pensa di aver trovato la formula vincente e senza osare troppo consolida il successo. Esempio ne è “Malafemmina” del 1988, con brani come “Voglio fare l’amore” in cui viene ribadita una non male attitudine melodrammatica.

Il successo bussa alla porta e l’anno dei mondiali in Italia (1990) le consente di esserne la testimonial (insieme ad Edoardo Bennato) con “Un’estate italiana”. Tale brano le garantisce una visibilità senza pari ed una presenza di mesi nelle classifiche italiane ed europee. Non solo; le consente di aprire una fase sicuramente più matura della sua carriera.

Cominciano le collaborazioni che contano (in “Radio baccano” del ’93 dà spazio al lanciato Jovanotti); si specchia (in “Io senza te” – sempre del ’93 – sembra fare il verso a se stessa … e lo fa bene!); e attira l’attenzione dei media (1995) scalando le mura dell’ambasciata francese a Roma insieme a Greenpeace per protestare contro gli esperimenti nucleari a Mururoa. E poi c’è “Meravigliosa creatura”: una perla! Il successo è arrivato ed i lavori successivi confermano una volontà di lavorare sempre più sulla sua idea di romanticismo (da ascoltare “Centomila” e “Un giorno disumano”).
Perfeziona il suo stile e rispetto alle giovani leve rock, la sua influenza ventennale è evidente. Una pioniera!

Fino ad oggi con produzioni assolutamente degne di nota: inoltre in continua crescita anche per mezzo di collaborazioni spettacolari: “Ama credi e vai” con Andrea Bocelli nel 2006; “Salvami” con Giorgia nel 2009; “Inedito” con Laura Pausini e “Nuvole di fango” con Fedez entrambe nel 2013.

E ancora con Gino Paoli, Paolo Conte, Vasco Rossi, Fabi Fibra, Massimo Ranieri …

Senza dimenticare i nobili progetti come “Domani” da un’idea di Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negroamaro, il cui incasso viene destinato ai terremotati d’Abruzzo.

E ancora la sua partecipazione al concerto beneficienza del 2014 “Sardegna chi_ama” tenutosi a Cagliari dopo l’alluvione che aveva colpito la Sardegna.

Qui la Nannini interpreta “No potho reposare” suscitando l’ovazione dei presenti. Fino ad arrivare a Penelope, la sua bambina avuta a <<soli>> 56 anni.
Finito qui? Neanche per idea.
Il prossimo 6 Novembre uscirà “HitStory”, il suo ultimo lavoro.

Insomma: cosa altro dire di questa “Meravigliosa creatura” se non che “Sei nell’anima”?!?

di Riccardo Fiori

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.