La Pinacoteca di Brera e il Mary Brogan Museum hanno avviato il progetto “Baroque Painting in Lombardy from the Pinacoteca di Brera”, che prevede l’esposizione di 50 capolavori del Barocco Lombardo in territorio statunitense. L’iniziativa porterà negli Stati Uniti opere d’arte lombarda di grande valore, realizzate dalla metà del Cinquecento alla fine del Settecento, un periodo fondamentale della storia dell’arte italiana cheè poco presente nelle iniziative culturali americane. L’impegno organizzativo è di notevole importanza sia per il numero che per le dimensioni delle opere che verranno esposte negli Stati Uniti. Questa esposizione inaugura l’attività internazionale del Museo floridiano. “In un momento di crisi mondiale generale – spiega Ilaria Niccolini, coordinatrice della mostra dagli Stati Uniti – siamo riusciti a costruire un’operazione di grande spessore internazionale ma anche ad ottenere un consistente risultato economico del quale siamo orgogliosi”. Con i fondi raccolti per lo sviluppo di questo progetto, verranno restaurate nove opere barocche che si trovano nei depositi della Pinacoteca e che così potranno essere nuovamente ammirate dal pubblico di tutto il mondo. La mostra sarà curata, sia per l’Italia che per gli USA, dalla dottoressa Simonetta Coppa e sarà realizzata in coordinamento con le istituzioni italiane sul territorio statunitense. “Vorremmo, contemporaneamente all’apertura dell’esposizione in USA a marzo 2011, ricostruire a Milano l’ambiente barocco con una serie di iniziative che stiamo progettando con il contributo e il supporto di Banca Popolare di Milano e di Fondazione Cariplo, e con l’ausilio della città di Milano. Presenteremo queste iniziative, una volta ottenuta l’approvazione di tutti i soggetti coinvolti, a ridosso dell’evento”, spiega Ilaria Niccolini. Il progetto è sposato anche dall’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Identità del Comune di Milano, Alessandro Morelli. “Prevediamo di realizzare una serie di eventi – dice Morelli – collaterali che celebreranno l’importanza artistica, culturale e sociale dell’esposizione, senza però trascurare il connubio di queste con l’impresa moderna”.
Sara Citterio
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