La faggeta di Oriolo Romano, un paradiso per gli occhi

faggeta oriolo

Qualunque persona amante della natura vorrebbe dipingere, fotografare o assaporare con gli occhi lo straordinario paesaggio autunnale di questo angolo di paradiso, quando le foglie, all’avvicinarsi dell’autunno, cambiano colore dal verde al giallo, all’oro e poi al marrone, in una gradazione cromatica strepitosa che solo un bosco di faggi sa dare a chi vi si addentra in questa stagione.

Patrimonio Mondiale Naturale Unesco

Questo tesoro naturalistico, la faggeta di Oriolo, è stato inserito nel 2017 nel Patrimonio Mondiale Naturale Unesco. Si tratta di un luogo davvero particolare poiché il suo rigoglio è reso possibile dal fatto che nella zona si crea un microclima particolare di umidità e frescura favorito dalle acque sotterranee e dalle correnti umide provenienti dai vicini laghi di Bracciano e Martignano.

Questa parte della foresta si estende sul Monte Raschio nei Monti Sabatini. La faggeta è meta in tutti i mesi dell’anno di escursioni naturalistiche, e il percorso più amato dagli appassionati è la Ciclovia dei Boschi, lunga 17.500 metri, da percorrere preferibilmente in bici.

Faggeta “relitta” e “depressa”

Con altri splendidi gioielli arborei come pini, castagni e un’enorme varietà di sottobosco, la Faggeta si chiama anche relitta, poiché sopravvissuta all’ultima glaciazione proprio grazie al microclima che si è venuto a creare al suo interno e che ha consentito l’adattamento al clima mediterraneo. Si chiama anche depressa  perché si estende ad una quota più bassa (450 metri) rispetto alle sue consorelle italiane ed europee (a quote superiori agli 800 metri).

faggeta oriolo

La faggeta del Monte Raschio non solo è molto antica ma praticamente non ha subìto cambiamenti nel corso dei secoli. Tra le peculiarità di questa posto vi è anche la presenza di veri e propri giganti, come piante alte fino ad oltre 40 metri di altezza, una rarità che in tutta Europa vanta poche decine di esemplari. Questo significa che dopo l’era glaciale la faggeta qui ha trovato le condizioni ideali per sopravvivere: si è adattata a questo clima umido e al tempo stesso non eccessivamente caldo ed è giunta fino a noi.

Ricca anche la fauna

Tra i mammiferi presenti, il cinghiale, la donnola, il gatto selvatico, il ghiro, l’istrice, il lupo, lo scoiattolo, il tasso, il riccio, la volpe; non mancano poi molti uccelli, tra questi rapaci- diurni e notturni- come il nibbio bruno, il gufo, l’allocco e la civetta.

L’escursione alla faggeta del Monte Raschio è molto facile e adatta a tutti. Si sviluppa lungo un percorso ad anello ben segnato (sentiero CAI 175C) ed è impossibile perdersi, con area pic nic al Fontanile della Cerratina. Dopo un primo tratto in salita il sentiero prosegue in discesa tra ciclamini, orchidee selvagge, pungitopo, castagne e funghi. Un sentiero perfetto per gli amanti del trekking, ma c’è da dire che è accessibile anche a cavallo e in mountain bike.

faggeta oriolo

Va segnalata una serie di iniziative portate avanti sotto l’insegna di “Passi avanti Project” che organizza ogni settimana (tel.  389 47 77 817 oppure al 349 44 00 359) una serie di percorsi escursionistici con guide, spiegazioni, opuscoli  ma non solo: viene proposto uno stile sano ed attivo di vita rivolto al benessere del corpo e della mente con dei percorsi di nutrizione ed integrazione equilibrata di alta qualità. Il loro scopo è camminare nella bellezza. La sede è sulla Strada del Comunaletto 12.

Come arrivarci

Da Roma si prende la via Trionfale o la via Cassia per poi percorrere la via Braccianese. Superata Manziana , sempre sulla strada provinciale 493 si arriva ad Oriolo Romano dove  poi si prende  a destra per via Mazzini, via delle Doganelle, via S. Rocco, Vicolo S. Rocco, via Liguria. Ma una serie di tabelle ed indicazioni rendono l’avvicinamento sicuro e facile a capirsi. L’auto si parcheggia in un vasto spazio erboso gratuito. Dal Raccordo Anulare della capitale  la distanza si percorre in 45 minuti circa.

Dove mangiare

Consigliamo la Locanda dell’Orsa Maggiore (piazza Umberto I) oppure da Riposo 2.0 (via della Stazione 52) ad Oriolo, con un menù da favola come i “lombrichelli cacio e pepe”, “ravioli gorgonzola e pere”, “focaccine di verdura”, “carciofo alla giudia” ad un costo più che accessibile a tutti.

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