Lo storico fuoristrada della casa giapponese è sold-out per il 2020 per il mercato italiano.
La notizia è di qualche giorno fa: il Suzuki Jimny è esaurito negli esemplari per il mercato italiano. Dietro la notizia improvvisa in un primo momento si pensava ad un successo e ad un picco di richieste inaspettato, il comunicato ufficiale di Suzuki: “A sole poche settimane dall’inizio del 2020, l’intero lotto di esemplari di #jimny assegnato all’Italia per quest’anno è sold out. Le forti richieste sin dal lancio della piccola grande fuoristrada hanno superato la capacità produttiva esaurendo in largo anticipo tutto il contingente previsto. Stante tale situazione, non sarà pertanto più possibile effettuare alcun ordine della piccola e inarrestabile fuoristrada #suzuki presso la rete dei Concessionari. Ringraziando i numerosi Clienti che hanno scelto #jimny, #suzuki Italia al contempo si scusa con tutti coloro che avevano manifestato interesse all’acquisto.
SUZUKI ITALIA SpA”
Subito gli esperti del settore hanno cominciato una vera e propria indagine per capire cosa nascondeva il comunicato; la spiegazione è arrivata a tappe, per prima cosa è emerso che gli esemplari destinati al mercato italiano sono stati solo 2.000, andati ordinati nella prima decade di gennaio, come riferito dagli stessi vertici del marchio.
Il Suzuki Jimny
L’ icona del fuoristrada giapponese, una piccola leggenda che da sempre ha caratterizzato il 4×4 in Italia e nel mondo. Famosa per le dimensioni ridotte, agile ed inarrestabile sui terreni più impervi. Nella sua storia non ha mai snaturato le sue linee.
Il Suzuki Jimny, definito in tanti modi come “il suzukino” spesso ha rappresentato e rappresenta il vero simbolo della casa giapponese. Ha aperto al successo del fuoristrada, consentendo di fare apprezzare tutta la gamma 4×4 come per esempio i modelli del gruppo Suzuki Swift Allgrip e Suzuki S-Cross Allgrip.
Le caratteristiche tecniche del Jimny: 348 cm di lunghezza, 165 cm di larghezza e 173 di altezza e un passo di 225 cm, dimensioni ridotte che la rendono maneggevole anche in ambito urbano, ma in off-road ha le vere dimensioni che contano come l’altezza minima da terra, che è di 21 cm, e gli angoli di attacco, dosso e uscita: rispettivamente di 37°, 28° e 49° (fonte Alvolante).
Il propulsore montato è a benzina 4 cilindri di cilindrata 1462 cm³ ed emissioni di CO₂ grammi/km pari a 178.
La CO₂ condanna la Jimny
Purtroppo , il suzukino è rimasto impantanato nelle limitazione dell’emissioni della CO₂ media che le case costruttrici devono rispettare, più restringenti dal 2020, che prevedono un limite medio pari a 95 g/km, e multe molto elevate per ogni g di sforamento, tanto che calcoli approssimativi e non ufficiali hanno ipotizzato che se si immatricolassero più esemplari di Jimny oltre i 2.000 previsti, ognuno di questi potrebbe costare 7.000 euro di multa alla casa costruttrice.
Per il momento il Suzuki Jimny rimane bloccato, ma sicuramente si tratta di una situazione transitoria, gli esperti della casa giapponese stanno studiando un sistema per liberare le ruote del mezzo, così da ripartire più aggressivo e vincente di ora.
L’ambiente
Salvare l’ambiente dove si vive è sicuramente un obbligo, un dovere imprescindibile. Lo dobbiamo fare per noi ed i nostri figli.
La domanda è: i nostri politici lo stanno facendo nel modo giusto?
La storia darà la sua risposta. Sicuramente dietro a tutta questa politica per l’ambiente, sempre più sottolineata dai mass-media negli ultimi anni, si nascondono molti interessi economici dal valore di centinaia di miliardi di dollari.
I politici dietro la falsa promessa di dare un futuro all’ambiente hanno attuato delle vere e proprie trappole che limiteranno la libertà dei cittadini.
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