Il settore degli alimenti per animali da compagnia batte la crisi

Cani-e-Gatti-1Il mercato degli alimenti per cani e gatti cresce del 2,1%, come rileva il Rapporto Assalco – Zoomark 2013. Nonostante la situazione economica il 59% degli italiani non bada a spese per i propri animali da compagnia, considerati membri della famiglia e fonte di «benessere» che influisce positivamente sulla qualità della vita 

9 maggio 2013 – Il mercato italiano dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia tiene nonostante la crisi che ha colpito famiglie e consumi: la principale categoria, quella degli alimenti per cane e gatto, cresce del +2,1%, per un totale di 1.735,5 milioni di euro di fatturato. Il mercato è composto da 932,2 milioni di Euro di alimenti per gatti e 703,4 milioni di Euro per cani, a cui vanno ad aggiungersi 99,9 milioni di snack funzionali e fuoripasto, categoria quasi interamente dedicata al cane. In lieve calo i volumi, del -0,8%. (Dati SymphonyIRI[1], Anno Terminante Dicembre 2012).

Rispetto al 2011, dunque, il settore pet food mostra dinamiche lievemente negative a volume, sebbene continui a crescere a valore. L’attuale calo dei volumi, tuttavia, può essere definito “fisiologico”, perché dovuto ad una serie di variazioni dei comportamenti d’acquisto, come il graduale passaggio ai formati monoporzione e la crescente diffusione di cani di piccola/media taglia, adatti a stare in appartamento, che portano ad una diminuzione dei volumi per effetto della riduzione degli sprechi facilitata dai monoporzione e del minor consumo giornaliero dei cani di piccola taglia.

Tutti i segmenti evidenziano delle crescite a valore, ad eccezione dell’umido cane, in flessione su tutti i formati escluse le confezioni monoporzioni per cani di taglia piccola o media. Particolarmente interessante è lo sviluppo del segmento degli snack funzionali e dei fuoripasto, che registrano una crescita del 12,1% a valore e vendite che raggiungono i 100 milioni di Euro. Si tratta di spuntini con obiettivi funzionali, ad esempio per favorire l’igiene orale, o a caratterizzazione gastronomica, solitamente somministrati come ricompensa. Il mercato tiene a valore per la sempre più diffusa attenzione alla salute e al benessere dei propri animali, e alla tendenza di molti proprietari ad acquistare alimenti di alta qualità, i cosiddetti premium e superpremium, valorizzando gli acquisti nell’ottica del benessere del proprio animale.

Questi i dati diffusi nella VI edizione del Rapporto Assalco – Zoomark, la pubblicazione che aggiorna ogni anno sugli andamenti del mercato del pet food e del pet care in Italia, redatto da ASSALCO – Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia in collaborazione con Zoomark International, il Salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia. Il documento, pubblicato in collaborazione con ANMVI, Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, è stato predisposto con il contributo di SymphonyIRI, società leader nelle rilevazioni di mercato. L’edizione di quest’anno contiene inoltre una ricerca sugli italiani e gli animali da compagnia effettuata da Gfk – Eurisko, uno dei più importanti istituti di ricerca in Italia.

Come spiega il Dott. Giuseppe Minoia, Presidente Gfk Eurisko, la ricerca rileva “una plebiscitaria condivisione del valore degli animali da compagnia, da parte non solo di chi ne possiede, ma anche della totalità dell’opinione pubblica italiana. Più del 90% dei proprietari e più dell’80% dell’opinione pubblica attribuisce benefici reali alla presenza degli animali da compagnia. Cani e gatti sono ritenuti presenze importanti, una fonte di «benessere» che influisce positivamente sulla qualità della vita dei proprietari e delle loro famiglie. In questo senso”, prosegue Minoia,” i pet e le spese a loro collegate vengono vissute come un’area di «spesa-investimento», verso la quale si è poco disposti a rinunce, nonostante i climi freddi di consumo[2]. Si risparmia su tutto ma ai consumi legati al «benessere», animali da compagnia inclusi, gli italiani non rinunciano.”

Per il futuro il mercato può ancora contare, oltre che sulla volontà dei proprietari di garantire ai propri animali un’alimentazione corretta e bilanciata, anche su ulteriori potenzialità di espansione: i dati Gkf mostrano che il 55% degli italiani che non hanno un animale desidererebbe adottarne uno, e che ben il 20% pensa di accoglierne in casa uno nei prossimi mesi. 

 Gli animali da compagnia sono considerati membri della famiglia,” segnala Luigi Schiappapietra, presidente di Assalco “per questo i proprietari non rinunciano a garantire loro un’alimentazione industriale preconfezionata in grado di assicurare una nutrizione sana, correttamente bilanciata e studiata appositamente per soddisfare le loro specifiche esigenze nutrizionali. I dati rilevati da Gfk Eurisko per il Rapporto Assalco – Zoomark 2013 lo confermano: ben il 59% dei proprietari afferma di non badare a spese per i propri animali da compagnia. Inoltre, il 55% afferma che non è disposto a rinunciare agli alimenti migliori per il proprio animale, consapevole dell’importanza di una corretta alimentazione per il suo benessere.” 

Sul fronte delle dinamiche dell’acquirente e dei comportamenti d’acquisto si distinguono almeno quattro diversi tipi di acquirenti: attento alla qualità, solitamente frequentatore dei petshop, attento al prezzo, che compara i prodotti ed insegue le offerte, lo “sperimentatore”, a cui piace variare gusti e tipologie di alimenti, e l’”abitudinario”, che è legato all’alimento che usa da sempre. Inoltre, si osserva una sovrapposizione di luoghi di acquisto, al pari di quanto accade per altre categorie del Largo Consumo Confezionato, con un consumatore che abbina più punti vendita tra Grocery e negozi specializzati.

Per quanto riguarda gli alimenti per altri animali come uccelli, pesci, roditori, ecc., la rilevazione nella sola Grande Distribuzione Organizzata mostra un calo del -1,6% a valore. Prosegue, sullo stesso canale, il momento favorevole degli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, voliere, acquari e utensileria varia) con un +2,4% rispetto al 2011, mentre le lettiere si mantengono stabili. Sono in particolare i prodotti per l’igiene dell’animale a trainare la crescita, segno del continuo interesse da parte dei proprietari per la salute ed il benessere dei propri animali da compagnia.

Queste e molte altre informazioni nel Rapporto Assalco – Zoomark 2013, disponibile all’indirizzo:

http://www.assalco.it/index.php?action=showcat&id=1&cid=70

http://zoomark.it/lib/File/Rapporto_Assalco_Zoomark_2013_completo.pdf

 

Per   ulteriori informazioni:Alice   Schiaroli

Ufficio   stampa ASSALCO

ufficio.stampa@assalco.it –  

 Gabriella   Bonvini – Elena Brambilla

Ufficio   Stampa Zoomark International

press@zoomark.it

ASSALCO – Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia riunisce le principali aziende dei settori pet food e pet care che operano in Italia. Le aziende che ne fanno parte rappresentano oggi oltre il 90% del mercato nazionale degli alimenti per animali da compagnia. A livello europeo, ASSALCO aderisce a FEDIAF, the European Pet Food Industry Federation.  

ZOOMARK INTERNATIONAL – Salone internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia.

Prossima edizione: 9-12 maggio 2013, BolognaFiere.


 

1 risposta

  1. aldo marola

    non credo sentiate quanto esce dalle vss bocche. apportatori di maggior benessere in una FAMIGLIA con genitori senza lavoro, un figlio di 18 anni che deve dare un sonoro addio all’auspicata universita’, a due figli minorenni di 9 e 2 anni? ma che state farfugliando. il benessere passa attraverso le lunghe file d’attesa per le cure sanitarie normali, per i ticket sempre maggiori, per le alternative della sanità privata, per le cure odontoiatriche proibitive per troppi…. etc, etc. mai sentito parlare di priorità? mai pensato che curare il proprio cane ammalato dovrebbe essere l’ultimo dei problemi per una famigli con l’acqua alla gola, o con il bambino parimenti ammalato? che vorreste succedesse? come una volta che si chiedeva al marito chi preferiva rimanesse in vita tra la moglie ed il figlio, in un parto “pericoloso”? oggi porreste il quesito ad una mamma. nella scelta di sopravvivenza di un cane ormai della famiglia da 5 anni rispetto il neonato di 5 giorni? è assurdo il mio quesito, ma è l’estremizzazione di un cammino da voi indicato e mantenuto. non nascondiamoci dietro il dito con risposte insensate: 17 sono i milardi spesi in un anno per mantere gli animali domestici. 13 sarebbero quelli necessari per far sopravvivere i bambini che muoion di fame stenti nello stesso mondo!!!!! chi da un biscotto ad un cane lo sotrrae dalla bocca di un bambino che sta morendo di fame. Vergognatevi.

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