Il recupero delle cascine lombarde in vista di Expo 2015

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Conservare e valorizzare le cascine della Lombardia e del novarese, non solo dal punto di vista architettonico. Con questo scopo è nato nel 2008 il comitato Cento Cascine, poi trasformato in un’associazione, a cui hanno aderito fino ad oggi centosei cascine sparse sul territorio. 

La cascina è l’elemento architettonico della tradizione di queste zone, il fulcro attorno cui ruotava la vita delle generazioni passate. Oggi può tornare ad essere il luogo di incontro tra campagna e città, un’occasione per ricominciare ad ammirare le bellezze storiche della nostra terra ed apprezzarne i significati. L’idea deriva dal fatto che molte di esse, non avendo più una destinazione agricola specifica, rischiavano di cadere in rovina senza che i proprietari o il comune avessero il denaro necessario al restauro. Dapprima si era così pensato di trasformarle in strutture adatte ad accogliere i delegati che parteciperanno all’esposizione universale Expo 2015. Da subito però i responsabili, e in particolare la coordinatrice del progetto Michela Cairo, hanno voluto sottolineare come lo scopo non fosse quello di creare dei semplici agriturismi. Per ognuna di esse è stato studiato un progetto di riuso ad hoc, che si inserisce nel più ampio progetto di valorizzazione dei beni del territorio e di ritorno alla tradizione agricola su cui nei secoli si è fondata la ricchezza delle famiglie della bassa Lombardia e della zona di Novara.

Uno dei maggiori progetti di recupero riguarda la cascina Cuccagna di Milano, che ha colto con entusiasmo la sfida “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, il tema scelto da Milano Expo 2015 per incoraggiare scelte di sviluppo virtuose.
Oggi restituita ai cittadini, la cascina Cuccagna è diventata un luogo di socializzazione in contrasto con la mondanità impersonale offerta dalla città. Vi si tengono regolarmente la mostra-mercato agricolo rionale, dove gli agricoltori e allevatori lombardi espongono i propri prodotti a chilometri 0, e il mercato agricolo settimanale (ogni martedì pomeriggio) in collaborazione con Coldiretti e Slow Food Lombardia. Inoltre il comune vi organizza attività all’aria aperta per adulti e bambini, sempre nel segno di uno stile di vita che ricerchi il contatto perduto con la tradizione e la natura.

Il restauro vero e proprio, iniziato nel 2009 e tutt’ora in corso, sta seguendo un percorso in più tappe, che predilige la conservazione della struttura originaria ma la arricchisce con la sperimentazione di materiali e tecnologie che assicurano la compatibilità ambientale e la sostenibilità energetica.  Per avere un’idea della cura con cui l’intervento conservativo sta avendo luogo, basta pensare che tutte le 40mila tegole del tetto sono state smontate, ristrutturate e nella maggior parte recuperate. Solo una trave portante su circa 50 è stata sostituita e alcune sono state rinforzate con l’inserimento di barre in vetro resina. La missione è quella di restituire ai cittadini, entro il 2015, l’usabilità di tutti i 66 locali per oltre 2000 mq, nonché del parco di circostante di 1500 mq.

Eleonora Alice Fornara

foto: cuccagna.org

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