Il loro potere nel centro Italia e l’arrivo a Roma

La famiglia Farnese è nota in diversi scritti relativi al centro Italia già a partire dal X secolo.
Le prime tracce di appartenenti a questa famiglia, che si rivelerà importantissima per l’Italia e per Roma, risalgono infatti al 984 quando Pietro Farnese divenne console di Orvieto.
I Farnese (spesso si trovano citati nei testi al plurale, i Farnesi) dal 1000 al 1500 furono protagonisti di guerre e conquiste, governardo importanti Ducati come quello di Parma e Piacenza per diversi secoli; furono poi molto vicini al papato e finirono per imparentarsi con le nobili famiglie del tempo, come gli Orsini ed i Colonna.
Proprio la vicinanza alla chiesa spiega lo sbarco dei Farnese nella Città Eterna.
Alessandro Farnese, ovvero papa Paolo III

Se i Farnese hanno raggiunto livelli notevolissimi di ricchezza ed importanza lo devono in massima parte al più importante esponente di questa famiglia: Alessandro Farnese, divenuto poi papa con il nome di Paolo III.
Siamo nel 1534 quando Alessandro, dopo essere stato fedelissimo di Alessandro VI Borgia e di papa Giulio II, viene incoronato pontefice.
Inizia da allora il momento più esaltante del ruolo dei Farnese nella società e nella Roma del XVI e XVII secolo.
È in quei decenni che per realizzare il sontuoso Palazzo di famiglia, nelle adiacenze di Piazza Campo de’ Fiori, vengono chiamati artisti del calibro di Antonio Da Sangallo il Giovane, Michelangelo Buonarroti, il Vignola e Giacomo Della Porta.
La importante collezione di opere artistiche dei Farnese

Paolo III Farnese fu anche colui che, nel 1543, diede inizio alla collezione familiare di opere d’Arte.
Nell’arco del tempo verranno acquistate sculture moderne ed antiche, disegni, monete, cammei, bronzi, disegni, libri e tele di Artisti quali Tiziano, Raffaello, Annibale Carracci, Correggio, El Greco, Mantegna, e Lorenzo Lotto.
Per quasi due secoli, gli eredi di Paolo III ed in particolar modo i Cardinali Alessandro e Odoardo continuarono ad accumulare senza sosta capolavori.
Nonostante nel testamento di Paolo III Farnese fosse chiaramente indicato che la collezione non avrebbe mai dovuto lasciare la Città Eterna ed il Palazzo dove lui l’aveva allocata, gli eredi decisero di procedere diversamente.
Dopo una parentesi di transito a Parma, nel 1700 i il re Carlo di Borbone, erede di Elisabetta, ultima esponente del casato Farnese, iniziò a traferire a Napoli la collezione; Ferdinando I, sovrano delle Due Sicilie, completò il “trasloco”.
Da allora, la maggior parte dei capolavori accumulati dalla famiglia nei secoli impreziosiscono la città partenopea. Attualmente quella bellezza che ornava Palazzo Farnese è custodita nel Museo di Capodimonte, nel Palazzo Reae e nel Museo Archeologico.
La mostra ‘I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una Collezione’
E’ stata inaugurata il 12 Febbraio e sarà visitabile fino al 18 Maggio 2025 la mostra ‘I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione’.
La mostra è ospitata ai Musei Capitolini, nella magnifica location di Villa Caffarelli.
Sono circa 140 le opere tornate temporaneamente a casa, a meno di un chilometro da quel Palazzo Farnese che le ha ospitate per due secoli, in prestito dai maggiori musei napoletani.
È significativo che la Collezione Farnese torni a mostrarsi in quella Piazza del Campidoglio, progettata da Michelangelo Buonarroti proprio su commissione di quel papa Paolo III da cui il lustro della famiglia si innalzò.
Dodici sale provano a ricostruire l’atmosfera cinquecestesca di Palazzo Farnese, ceduto dallo stato italiano alla Francia per 99 anni nel 1936 e oggi sede dell’Ambasciata del paese transalpino.
Impossibile citare tutte le opere esposte: tra le più famose sicuramente le sculture dell’Ercole Farnese, del Toro Farnese ed il gruppo scultoreo Pan e Daphni.
E poi le tele della Madonna del Divino Amore di Raffaello, la Guarigione del cieco nato di El Greco e il Cristo e la Cananea di Annibale Carracci.
C’è da scommettere che la mostra sarà uno dei luoghi più frequentati dai 30 milioni di Pellegrini che si prevede visiteranno Roma per il Giubileo 2025.
Scrivi