I Musei Capitolini, fino al 3 agosto, ospitano nelle sale di Palazzo Caffarelli una mostra dedicata a Leonardo da Vinci

Palazzo_NuovoLa vita dura un solo istante, per Leonardo, nei suoi dipinti spesso ferma l’attimo, esattamente come nella Monna Lisa. Protagonista della mostra è l’unico autoritratto dell’artista, almeno si ritiene sia l’unico, talmente prezioso e ipnotico da essere definito “sindone laica”, datato verso il 1515. Documenti audiovisivi messi a disposizione da Rai e Istituto Luce, oltre a numerosi supporti audio-video, supporti anche cartacei,  presentano gli avvenimenti più importanti della vita dell’artista, il periodo storico, le controverse vicende che accompagnarono l’opera nel corso dei secoli e spiegano le caratteristiche della notissima tecnica “a sanguigna”, su carta, utilizzata da Leonardo per la realizzazione del suo disegno.  Normalmente l’autoritratto  è conservato presso la Biblioteca Reale di Torino.

Dunque, entriamo nel quadro; in una sala buia, dove regna un silenzio sacrale, quasi irreale, lo spettatore si trova indietro nel tempo, finalmente faccia a faccia con l’ Autoritratto di Leonardo. Quasi come fossimo in una macchina del tempo, stile “Ritorno al Futuro”, capitiamo in un secolo lontano, diverso, il XVI Secolo, nel pieno del “Cinquecento”, ripensiamo al culmine del Rinascimento, alla Riforma Protestante, alla circumnavigazione di Magellano, ad Ariosto, al Vasari, a El Greco, ed appunto a Leonardo. Nonostante si tratti del disegno più famoso della Storia, riprodotto migliaia di volte, trovarsi  di fronte al viso di quell’uomo canuto, con lunghi capelli e lunga barba bianca, dallo sguardo acuto e profondo, calvo alla sommità della testa, lo sguardo accigliato, forse burbero, con un’espressione seria e leggermente imbronciata, é un’esperienza molto emozionante.  Ci si trova davvero di fronte all’artista, fragili, nudi, senza difese.

 Ma c’è anche chi sostiene che non si tratti del volto di Leonardo, con teorie contrapposte, affermando che Leonardo, in età avanzata quale quella dell’uomo ritratto, non sarebbe stato in grado di disegnare con una tale sicurezza di stile. Il ritratto risale infatti al 1515-1517 circa, cioè quando Leonardo aveva più di 60 anni. Viene poi aggiunta l’ipotesi che l’aspetto fisico di Leonardo non corrisponderebbe ad altre testimonianze dell’epoca in quanto barba e capelli lunghi non erano di moda.  Quindi, ci troviamo davanti al celebre Genio, oppure no?

Quel che è certo, è forse il disegno più famoso della storia. Un’icona assoluta, celebre in tutto il mondo. Per romani e turisti si tratta dunque di un’occasione unica di osservarlo, poiché il disegno, considerato fino a qualche tempo fa inamovibile, non tornerà più nella Capitale.

Occhi, occhi che vi fissano ovunque voi andiate, il grande Genio.  Imperdibile.

di Alessandra Paparelli

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