Greenpeace: Debole accordo UE sul clima, serve obiettivo serio sulle rinnovabili

mutamenti-climatici-greenpeace-mortalitaIl Consiglio Europeo dei ministri di Ambiente ed  Energia si è chiuso con una crescente apertura nei confronti di un  obiettivo sull’efficienza energetica per il 2030.  La crisi in Ucraina ci ha fatto toccare con  mano la fragilità del sistema energetico europeo. L’efficienza energetica è l’unico modo per tagliare immediatamente i consumi, creando nel contempo occupazione e attirando investimenti.  Ma da sola non basta.

“Il ministro dell’Ambiente Galletti dice di voler chiudere gli accordi sugli obiettivi al 2030 entro il Consiglio Europeo di Ottobre. Ma bisogna fare attenzione a che tipo di accordo si chiude: un solo obiettivo per la riduzione delle emissioni di CO2, come invece espressamente richiesto dal ministero dello Sviluppo Economico, è troppo debole: non assicura l’adeguata lotta ai cambiamenti climatici e blocca lo sviluppo delle energie rinnovabili e dell’efficienza” commenta Luca Iacoboni, campagna energia e clima di Greenpeace Italia.

A giudicare dalle dichiarazioni del viceministro Claudio De Vincenti, l’Italia sembra interessata a investire solamente in gas e trivellazioni petrolifere in mare, ignorando tutto il comparto delle rinnovabili. La realtà è che non abbiamo bisogno di nuovi gasdotti, e nuove importazioni di combustibili fossili, e tantomeno di trivellare i nostri mari per tirarne fuori poche gocce di petrolio, rischiando di distruggere per sempre ecosistemi unici al mondo e danneggiando pesca
sostenibile e turismo.

Il semestre italiano di Presidenza UE ci dà molte responsabilità ma anche molte possibilità. “E’ tempo che l’esecutivo prenda una posizione chiara, decidendo se schierarsi al fianco di paesi “fossili” come la Polonia, che non vogliono obiettivi per efficienza e rinnovabili, oppure al fianco di paesi all’avanguardia come Danimarca e Germania, che si stanno impegnando per tre obiettivi al 2030” conclude Iacoboni.

Ora che Cina e Usa stanno adottando politiche e obiettivi in difesa del clima l’UE non si può tirare indietro e deve continuare ad essere d’esempio, fissando tre obiettivi ambiziosi e vincolanti per il 55 per cento del taglio della CO2, il 45 per cento di energia da fonti rinnovabili e il 40 per cento di incremento dell’efficienza energetica.

di Redazione

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