Energia; Ferrante (Green Italia): Quando la “marchetta” al governo delle larghe intese riesce costa cara a imprese e cittadini

carbone1,2 mld di euro per il carbone del Sulcis e subito 435 mln di euro all’anno di oneri impropri, tutti a gravare nelle bollette elettriche degli italiani  

“Se col decreto ‘Salva Roma’ l’assalto alla diligenza è stato così smaccato da costringere il Presidente Napolitano a richiamare il premier Letta altre volte la ‘marchetta’ invece riesce: è il caso del decreto Destinazione Italia, approdato in Gazzetta a ridosso del 25 dicembre e in cui una ‘manina’ ha all’ultimo minuto inserito un incredibile aiuto di stato per fare una centrale a carbone nel Sulcis, che ci costerà 60 milioni di euro per venti anni.

Un totale di 1,2 miliardi di euro, che il ministro Zanonato ha deciso di prelevare dalle bollette elettrichedi cittadini e imprese”. Lo dichiara Francesco Ferrante, esponente di Green Italia.  

“Ostinarsi a utilizzare il carbone di quell’area – continua Ferrante – che tutti gli esperti definiscono di pessima qualità e dunque poco conveniente, piuttosto che puntare a una vera riconversione industriale è un’ insopportabile presa in giro nei confronti dei cittadini, quelli sardi in primis.

Zanonato e il governo delle larghe intese comunque hanno trovato nelle bollette dei cittadini un bel salvadanaio cui attingere, perchè ricordiamo che ci sono anche I 300 milioni, che nell’assurda vicenda dell’abrogazione dell’IMU e della relativa copertura,il DL Fare di Letta aveva stabilito venissero presi proprio dalle bollette elettriche dei consumatori.

E per completare la presa in giro il Governo non ha emanato il decreto attuativo con cui avrebbe dovuto dettagliare il modo in cui avrebbe usato l’aumento della Robin Tax (che aveva colpito anche le rinnovabili) per ridurre i costi dello smantellamento del vecchio nucleare ancora presente in bolletta”.  

“Dimenticanza – conclude Ferrante – che si traduce in altri 135 milioni da prelevare dalle bollette. Totale: 435 milioni da pagare tutti e subito. Altro che riduzioni!”. 

di Daniele Sivori 

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