Dallas; la serie cult incentrata sulla famiglia Ewin, seguitissima in Italia, dopo vent’anni torna in una veste tutta nuova; ma comunque all’ombra del cappello texano di Larry Hagman, che a quanto pare vestirà di nuovo i panni di JR. Un cast, che lungi dall’essere un remake, ha in se i volti nuovi di Josh Holloway, star di Lost; di Kiefer Sutherland, figlio di Donald e conosciuto soprattutto per il ruolo di Jack Bauer nella serie tv 24; Jennifer Love Hewitt, protagonista di Ghost Whisperer e Ali Larter, già vista in Final Destination e nota per la sua partecipazione alla serie Heroes. La storia infatti si snoda come proseguo del celebre Dallas, e proprio per questo è imperniata su John Ross, figlio di JR, e sul cugino Christopher, il figlio adottivo di Bobby le cui rispettive e coincidenti vicende si volgono nel famosissimo Southfork ranch. E a proposito di Bobby; secondo indiscrezioni sembra che anche Patrick Duffy i ad essere il fratello onesto di JR ,insieme alla stessa Linda Gray, moglie tradita e semi alcolizzata di JR. Le riprese della nuova serie, realizzata negli anni dal 1978 al 1991, e andate in onda in Italia dal 4 febbraio al 28 aprile 1981 prima su su Rai Uno e in seguito su Canale 5, stando ai rumors hollywoodiani, dovrebbero essere trasmesse dalla tv via cavo Tnt , (le puntate-pilota all’inizio del prossimo anno). Intanto nell’attesa di vedere come se la caverà la nuova generazione degli Ewin, si consiglia un bel ripasso, perché la storia ad un certo punto si era fatta decisamente intricata. Basta pensare al ruolo di Bobby. Lui muore; ovvero Patrick Duffy decide di abbandonare il set di Dallas, e gli sceneggiatori mettono in scena prima la sua scomparsa, e dopo puntate su puntate, in cui nella testa dei telespettatori si memorizzano nuovi filoni circa i personaggi, lui, incredibile, ce la fa, e riesce a resuscitare pure a distanza di tempo: un grande quest’uomo! Uno dei più rilevanti colpi di scena della TV americana, giustificato con un incubo di Pamela, la moglie del redivivo, e con l’incubo riflesso del pubblico televisivo che ha dovuto resettare tutte le informazioni fino ad allora acquisite sui beniamini texani. In fondo però il bello di Dallas è sempre stato quello di rendere possibile qualunque cosa anche la più assurda, e di far vivere queste esperienze attraverso personaggi molto audaci per il periodo. Gli ambienti, la ricchezza e i conseguenti agi, tutto affascinava, tutto ciò che non era ancora consueto come oggi. Persino la musichetta iniziale di Dallas affascinava, inconfondibile: na na na na nanana nananana na na na nanana…
Simona Santanocita
Foto: http://www.iocero.com
Scrivi