Quante volte abbiamo ascoltato affermazioni di questo tipo all’indomani di una separazione o di un brutto litigio con una persona importante, scuotendo la testa, poco persuasi e sfiduciati?
Verrebbe da chiedersi se chi ce lo dice lo fa perché è un inguaribile ottimista, perché si tratta di un antico detto e come tale viene considerato una sorta di evergreen linguistico-comunicativo o, in ultima battuta, semplicemente con l’intento e la speranza di rasserenarci e infonderci fiducia e convinzione nel futuro. Che poi, alla fine della fiera, ma cosa si può mai dire quando si tratta di argomenti così delicati inerenti una relazione privata fra due persone?
Ogni separazione rappresenta un trauma talmente profondo per chi lo vive, sia egli carnefice o vittima, che ci vorrà un tempo tecnico, diverso da soggetto a soggetto, affinchè si ritorni alla vita.
Inizialmente la delusione, la sensazione di fallimento, di perdida di uno status sociale (nel caso del matrimonio ad esempio), le facce degli amici che ti guardano come se ti fosse morto il gatto… ti straziano e ti fanno affondare in una sorta di depressione latente che ti toglie le energie per ricominciare e ti fa sentire un perdente.
Se sei tu a lasciare, il peso della responsabilità ti schiaccerà… viceversa se sei stato lasciato la sensazione di impotenza lentamente ti soffocherà.
In entrambi i casi c’è solo una cosa che si può fare che sicuramente ci farà bene e pian piano ci riporterà “alla vita”: ANDARE AVANTI! E allora se doveste incontrare qualcuno che vi propina la “frasetta famosa” potreste sempre rispondergli così: “ se si chiude una porta è perché doveva chiudersi”!
La luna consiglia: un fantastico massaggio ai piedi, la base del nostro corpo, con la luna nuova. E’ il momento migliore per riflettere sulla propria vita e apportare cambiamenti positivi.
E se… aveste voglia di una gita fuori porta, consiglio il bosco sacro di Bomarzo, tempio di quiete e misticismo, dove ritrovare se stessi e svuotare la mente dai pensieri negativi.
di Eleonora Rossi
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