Di Matteo: chiesta l’archiviazione del procedimento contro il Pm

dimatteopmIl 3 Aprile è iniziata la raccolta firma, destinata a varcare la soglia del Palazzo dei Marescialli, fino all’ufficio del vicepresidente del Csm Michele Vietti, in cui si chiede l’archiviazione del procedimento contro il Pm Nino Di Matteo. L’iniziativa, promossa da Antimafia Duemila e Salvatore Borsellino, è stata portata avanti anche da Il Fatto Quotidiano, Micromega e altri siti.

Il procedimento disciplinare riguarda un’intervista rilasciata da Di Matteo a Repubblica il 22 giugno 2012, quando il magistrato avrebbe ammesso l’esistenza delle telefonate tra Napolitano e Mancino, “seppure non espressamente”, almeno secondo il pg della Cassazione, Gianfranco Ciani.

A difendere il magistrato è il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, che ha dichiarato “La breve intervista di Nino Di Matteo è ineccepibile, perché è solo un atto che, con misura, ristabilisce la verità dei fatti. La notizia dell’esistenza delle telefonate del Presidente era già presente sulla stampa da giorni. E insieme con questa era stata anche diffusa la notizia che i contenuti di quelle conversazioni fossero rilevanti per le indagini. Nino Di Matteo dunque non ha affatto dato notizia delle telefonate. Ha solo ristabilito la verità, precisando che le telefonate del Capo dello Stato non erano minimamente rilevanti”.

Ricordiamo per dovere di cronaca, che la notizia era stata divulgata da Panorama pochi giorni prima dell’intervista rilasciata da Di Matteo. Il magistrato palermitano però ne avrebbe confermato l’esistenza seppur “non espressamente”: tanto è bastato per aprire un procedimento disciplinare a suo carico.

Nino Di Matteo, uno dei magistrati più “caldi” del momento, titolare dell’inchiesta sulla Trattativa Stato/Mafia, di recente è stato vittima di lettere minatorie pesantissime, recapitate alla procura di Palermo ,in cui un attento conoscitore delle sue abitudini , elenca dettagliatamente tutti i vulnus della sua sicurezza personale. L’iniziativa a solidarietà del magistrato, è nata proprio per manifestare sostegno morale a Di Matteo,  in palese antitesi con il tentativo di delegittimarlo e isolarlo, a causa di un provvedimento irragionevole.

Il direttore di Antimafia Duemila, Lorenzo Bongiovanni, ha spiegato “Il rischio di nuove stragi appare sempre più concreto. Stragi dietro le quali per troppi anni abbiamo visto l’ignavia o la tacita complicità di alcuni colleghi delle vittime. Le note vicissitudini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (in primis) legate a determinate decisioni del Consiglio superiore della magistratura non devono più ripetersi”.

Ad oggi, le firme raccolte sono 23.000.

di Simona Mazza

foto: lavalledeitempli.net

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