Cime tempestose

«…non avrei mai alzato la mano contro quell’uomo. Non gli avrei mai proibito di godere la sua compagnia, almeno finchè lei avesse mostrato di gradirla. Non appena Cathy se ne fosse stancata, gli avrei strappato il cuore e avrei bevuto il suo sangue! Ma fino a quel momento…fino a quel momento avrei preferito morire di morte lenta, piuttosto che torcergli  un solo capello!» 

Queste parole del protagonista, Heathcliff, esplicano alla perfezione l’atmosfera ed i sentimenti che attraversano il romanzo di Emily Brontë.  Heathcliff, attorno a cui ruota la vicenda, è animato da una passione distruttiva, che nasce da una infelicità di fondo e lo porta a vivificare la propria morte con quella della donna amata. L’unico sentimento puro e travolgente è proprio quello per l’amata Cathy, sua amica fin dall’infanzia; per lei prova un amore smisurato, superiore anche all’amore per se stesso, un sentimento mistico che va oltre la morte. L’ unico momento in cui Heathcliff sembra avere un’anima è l’ultimo incontro che ha con l’amata Catherine, prima della morte di lei, l’amore che provano entrambi esplode in modo commovente e travolgente. Il loro sentimento resiste al tempo, alla lontananza, alla rabbia e a tutte le difficoltà che incontrano nella vita. La storia viene raccontata dalla governante di Wuthering Heights (Cime Tempestose), Nelly, al signor Lockwood, affittuario di una proprietà di Heathcliff:  Trushcross Grange. Il romanzo attraversa un arco di tempo di trenta anni: Heathcliff, un trovatello probabilmente di origine zingara, viene accolto in casa Earnshaw, una fattoria rustica denominata Cime Tempestose, poiché si trovava in collina ed era esposta alle intemperie, soprattutto al vento gelido proveniente da Nord. Dopo la morte del capofamiglia, il solo che lo avesse voluto ed amato, Heathcliff viene maltrattato ed umiliato da Hindley Earnshaw, suo figlio. Orgoglioso e ribelle, sopporta i maltrattamenti solo per amore di Catherine, sorella di Hindley. Quando lei dice che non lo sposerà perché è un servo, sebbene ne sia innamorata, Heathcliff  fugge via. Torna dopo tre anni, improvvisamente arricchito, ma Catherine ha ormai sposato Edgar Linton e con lui abita a Grange. In Heathcliff scatta un sentimento di vendetta che diventa l’ossessione della sua vita e lo porta a distruggere tutti quelli che hanno qualsiasi forma di rapporto con Edgar Linton, il quale gli ha tolto il bene più prezioso: la donna amata.  Sposa Isabella Linton, sorella di Edgar, al solo scopo di vendicarsi del male subito da suo fratello e fa sposare suo figlio Linton con Catherine, figlia di Edgar e della sua amata, solo per sottrargli le sue proprietà. Heathcliff incarna il principio del Male, usa la sua intelligenza solo per distruggere fisicamente e psicologicamente chi gli sta intorno; questa sarà la sorte di Isabella che riuscirà, però, a fuggire via da Cime Tempestose. Tutto nelle sue mani diventa fonte di dolore e chiunque sia in contatto con quest’uomo riesce a tirare fuori il lato inquietante e volgare del proprio carattere; l’unico sentimento che si possa provare nei suoi confronti è l’odio. Alla fine, però, come spossato dal sentimento di vendetta che occupa in maniera indelebile il suo animo e la sua mente, si arrende al proposito di vendicarsi sugli ultimi due discendenti della famiglia Earnshaw: Hareton, figlio di Hindley che lui ha ridotto ad una condizione di abbrutimento per vendicarsi dei torti subiti dal padre; e Catherine, figlia di Edgar e di Cathy. Si abbandona, così, alla morte con serenità, nella convinzione di potersi finalmente ricongiungere alla sola persona che abbia mai amato al mondo, una specie di matrimonio mistico in un’altra vita. Negli ultimi giorni precedenti la sua morte, egli vedeva costantemente il fantasma di Cathy accanto a lui e questo gli dava una serenità che mai aveva provato prima e che lo porterà a desiderare la morte con tutte le sue forze. Come sua ultima volontà, riesce a corrompere il becchino a farsi seppellire accanto alla bara di Cathy e a togliere le assi laterali di entrambe le bare, in modo che possano toccarsi finché i loro corpi esisteranno. Depurato dall’aspetto più macabro, resta un sentimento di una intensità che non teme confronti nella letteratura di ogni luogo e tempo.

Rosa Di Matteo

Foto: http://bloglibri.hoepli.it/

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.