
Classe 1985, all’anagrafe Peter Gene Hernandez, ottima padronanza del palco e polistrumentista, Bruno Mars è uno dei talenti di spicco emersi negli ultimi 10/15 anni della pop-music, soprattutto quella venata di sonorità black. La sua musica risente chiaramente dell’impronta di Michael Jackson e spazia tra R&B, soul, pop, rock, funk, reggae e doo-wop, oltre ad essere caratterizzata da ottimi suoni, groove e arrangiamenti tra classico e moderno. Il cantante hawaiano esordisce discograficamente nel 2010 con l’album Doo Wop & Hooligans”, per poi proseguire con “Unorthodox Jukebox”(2012). Entrambe le pubblicazioni vengono pluripremiate con vari Grammy Awards. Notevole anche la partecipazione di Bruno Mars nel singolo killer del produttore Mark Ronson, intitolato “Uptown Funk”(2016), un irresistibile brano danzereccio di impronta funky-disco primi anni ‘80.
Sempre nello stesso anno Bruno dà alle stampe “24k Magic”, anche scritto “XXIVk Magic”, lavoro del quale vogliamo parlarvi oggi. In questo disco Bruno Mars rende omaggio all’R&B fine anni ‘80 e primi anni ‘90, quello caratterizzato dalle cosiddette sonorità New Jack Swing, termine con il quale si intende l’R&B ricco di groove hip-hop sintetici e spigolosi tipici di quei periodi. Il tutto impreziosito dalla calda vocalità del cantante hawaiano, con una timbrica tenorile di 3 ottave. Zapp & Roger Troutman, R.Kelly, James Brown, Babyface, Boyz II Men, Earth Wind & Fire, le produzioni di Jimmy Jam & Terry Lewis e Stevie Wonder figurano tra le principali e numerose influenze di questo lavoro. Basta rendersene conto ascoltando la title-track, perfetto esempio di elettro-funk impreziosito dall’efficace utilizzo del vocoder, mentre “Perm” fa incontrare James Brown e Prince in un groove vintage di grande impatto al quale è impossibile stare fermi. La sensualità la fa da padrona in “Versace On The Floor”, con rimandi a Michael Jackson e Stevie Wonder. Il primo dei due modelli di Bruno Mars influenza anche brani come “Chunky” e “Finesse”, altro pezzo danzereccio che allora uscì anche con il featuring della rapper Cardi B. Ottime anche “That’s What I Like” e il romanticismo finale di “Too Good To Say Goodbye”, composta con l’alfiere dell’ R&B anni ‘90 Babyface, un brano che ci riporta alle migliori produzioni dei Boyz II Men.
In circa 30 minuti e rotti Bruno Mars imbastisce un lavoro che, pur riportandoci alla black-music degli anni ‘90, riesce ad acquisire freschezza e contemporaneità. Il disco è un chiaro invito alla danza, è sì musica di intrattenimento, ma è intrattenimento più che onesto e dignitoso che ci dimostra che, prendendo come modello di riferimento le sonorità del passato, è possibile creare qualcosa all’insegna della qualità e che sia in grado di far ballare ed emozionare allo stesso tempo.
Dopo questo lavoro Bruno Mars darà vita, insieme al batterista, rapper e cantante neo-soul Anderson.Paak, a un progetto di ottimo revival soul-funk anni ‘70 denominato Silk Sonic e che prenderà forma nel brillante lavoro “An Evening With Silk Sonic”(2021), disco ricco di suoni e arrangiamenti ben strutturati grazie alla presenza di sezione fiati e orchestra, in grado di farci rivivere le atmosfere di grandi gruppi della black-music dei tempi che furono. Se volete passare una mezz’oretta di musica spensierata, festaiola e ballabile, “24k Magic” fa proprio al caso vostro, una chiara dimostrazione che anche le party-songs, quando vengono fatte con buon gusto e ottime capacità compositive, possono anche essere sinonimo di buona musica.
Fonte foto: profilo Facebook Bruno Mars
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