Biocarburanti: studio italiano riduce lo stress delle alghe

Uno studio condotto da ricercatori dell’università di Verona ha rivelato come le alghe usate per la produzione di biocombustibili soffrano lo stress, tanto da risultare meno efficienti.

La scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista “Plos Biology”, ha portato alla produzione di alcuni ceppi geneticamente modificati per poter essere testati direttamente in laboratorio. L’alto contenuto di grassi, di cui le alghe sono ricche, ha dato un forte stimolo alla ricerca scientifica volta alla produzione di biocarburanti, in particolare biodisel; questi combustibili, pur avendo un potere energetico minore di quelli fossili tradizionali, hanno il vantaggio di non immettere nell’atmosfera anidride carbonica, responsabile del riscaldamento terrestre.

Punto focale dello studio è l’osservazione che in particolari situazioni, come la sovrappopolazione nei bioreattori per la produzione di biocarburanti, le alghe sono sottoposte ad un forte stress che le porta a convertire la radiazione solare in calore e non in massa, come invece si vorrebbe. Lo studio ha rivelato che la responsabilità di questa reazione è dovuta ad una particolare proteina, chiamata LhcSr3; i ricercatori italiani, in collaborazione con i loro colleghi statunitensi, sono riusciti a sviluppare particolari ceppi di alghe in cui l’efficacia di questa proteina è sensibilmente ridotta. I test di laboratorio hanno rivelato l’ottima produzione di biomassa di queste alghe, che verranno presto testate nei bioreattori per verificarne la funzionalità anche nella pratica.

Yari Sanfelice

Foto: tecnologia-ambiente.it

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