Allarme zombie negli Stati Uniti: le fantasie apocalittiche americane che non muoiono mai

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Le autorità americane hanno annunciato che nessuna  “zombie apocalypse” sta colpendo gli Stati Uniti, come più di qualcuno ha sostenuto, via internet.  I recenti fatti di cronaca,  in cui sono stati protagonisti assassini che mangiano le proprie vittime, hanno ispirato numerosi netizens che hanno lanciato l’allarme “morti viventi”.

La serie di episodi di antropofagia è iniziata una settimana fa a Miami, quando un povero senzatetto si è ritrovato sotto l’attacco di un uomo, nudo, probabilmente in preda alle allucinazioni, che gli ha divorato parte della faccia. Il cannibale è stato ucciso dalla polizia. La sua vittima se la caverà, anche se rimarrà per sempre orribilmente sfigurato. Martedì scorso, invece, uno studente di 21 anni, Alexander Kinyua, del Maryland, ha ammesso di aver fatto a pezzi il suo compagno di stanza e di averne mangiato il cuore e il cervello. Un altro caso in Canada, dove Rocco Magnotta, un attore porno, avrebbe ucciso un giovane con un punteruolo per ghiaccio, per poi smembrarne il corpo violentato e mangiarne le carni. Non contento, ha poi spedito per posta “pezzi” della sua vittima. Il 29enne, ricercato dalla polizia di mezza Europa, è stato arrestato ieri in un internet café a Neukoelln, un quartiere operaio di Berlino.

L’allarmismo -il termine “zombie apocalypse” è il terzo più cliccato su Google Usa- è stato anche alimentato da un campagna di prevenzione della Cdc, l’agenzia federale americana per il controllo e la prevenzione delle malattie, paragonabile al nostro Istituto superiore di sanità, nel quale si faceva riferimento agli zombie. L’intento dell’istituto era indicare la necessità che le comunità siano pronte a tutti i tipi di emergenza, pensando alle catastrofi naturali e agli attacchi terroristici. «Se siete equipaggiati per far fronte a un attacco in massa di zombie, dovete essere pronti per affrontare un uragano, un’epidemia, un terremoto o un attacco terrorista» era il claim della campagna.

L’Istituto ha poi sentito la necessità di fugare ogni dubbio sulla possibile invasione di morti viventi: «Il Cdc – ha specificato il portavoce David Daigle in una email all’Huffington Post – non è a conoscenza di un virus o di un’altra condizione che possa rianimare i morti o che possa presentare sintomi tipo zombie».

Matteo Testa

Nella foto un attore travestito da zombie: fumettandoblog.info

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