(Adnkronos) – Fa discutere la scelta di Zerocalcare che ha annunciato la sua rinuncia a partecipare a 'Più libri più liberi', la fiera della Piccola e Media editoria al via domani a Roma, dopo la scelta dell'Associazione Italiana Editori (Aie) di confermare la presenza della casa editrice 'Passaggio al Bosco'. "Quest'anno ci sarà una casa editrice che pubblica tutta roba che onestamente pare proprio nazista", ha spiegato Zerocalcare in un video. "Io sono cresciuto con un paletto molto rigido, che non mi sono inventato io, mi è stato tramandato da gente più grande di me, ed è che non si condividono gli spazi con i nazisti. Perché stare in un contenitore insieme a loro – ha spiegato – è come aprire un catalogo e accettare che sono tutte opinioni uguali e una vale l'altra". A rispondere a Zerocalcare è Giordano Bruno Guerri. Lo storico, attraverso l'AdnKronos, lancia un messaggio al fumettista. "Vai alla Fiera e parla con i responsabili della casa editrice – esorta Guerri rivolgendosi al vignettista e scrittore – . Puoi dire loro che non ti piacciono, che sei completamente in disaccordo con quello che fanno. Questo è sempre meglio che non andare alla manifestazione. Vai dicendo a chi sta dall'altra parte del banco: 'Non mi piacete per niente', però non vi darò la soddisfazione di non venire, privando i miei lettori della mia presenza'". Secondo Guerri, "anche quella casa editrice ha diritto di ospitalità". "Io, ovviamente, non condivido le loro idee, la loro politica editoriale – spiega – Però devono essere liberi di pubblicare, anche perché quei testi non sono riservati solo ai fanatici: sono strumenti di studio e di conoscenza. Anche i firmatari di quell'appello potrebbero arricchire la loro cultura leggendoli, sarebbero più attrezzati per controbattere quelle idee". Sulla stessa linea, Guerri aggiunge: "Sono favorevole a ospitare tutti gli artisti russi che vengono ad esibirsi in Italia anche se io non sono certamente pro Putin, anzi. Bisogna difendere l'Ucraina con tutte le nostre forze, forze che purtroppo non sono abbastanza e non vengono usate abbastanza, perché lì è in pericolo la libertà di interi popoli". Tuttavia questo, conclude, non vuol dire che dobbiamo censurare la cultura di Mosca. A proposito delle polemiche il filosofo Massimo Cacciari sottolinea all'Adnkronos: "Premesso che nelle fiere o nei saloni del libro ci sono sempre stati volumi di autori di destra o di estrema destra, così come le loro case editrici di riferimento, mi preme sottolineare, sul piano del dibattito culturale, che qualunque forma di censura è completamente sbagliata. In definitiva, la censura rischia di portare acqua al mulino di chi si vuole avversare". "Alle fiere del libro si va per ascoltare, per discutere e, se necessario, per contestare le idee presentate, per mettere in dubbio eventuali opinioni oggettivamente false, ma non si censura", aggiunge Cacciari.
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