Violenza: vederla e riconoscerla

violenza-donneNon so bene se è una questione culturale o semplicemente una immagine così insostenibile che si soccombe alla tentazione di “non vedere” e “ non sentire”, fatto è che la tendenza alla negazione ed all’occultamento è atteggiamento comune …<<la vittima forse ricorda male, o esagera, o mente>>.

Il catalogo delle violenze esercitate contro le donne ed i minori, comprende pratiche più o meno crudeli più o meno subdole, più o meno visibili ed anche invisibili e si fondano tutte sulla sopraffazione delle vittime e sull’ annullamento della loro dignità.

La violenza c’è ed occorre vederla e riconoscerla e non è mai argomento che interessa solo la magistratura e/o solo le forze dell’ordine, o solo i servizi sociali. La violenza alle donne e la violenza ai minori, accomunati dal triste denominatore che si svolgono entrambe in casa: luogo per antonomasia di protezione, ha dietro e dentro,  una tale dinamicità di sentimenti e di situazioni, che per essere veramente compresa ed estirpata ha la necessità di dialogo tra diversi operatori.

Differenze di approcci, di priorità, di linguaggi, i pregiudizi e gli arroccamenti reciproci, la difficoltà di dialogare insomma, rendono la “rete” che dovrebbe sorreggere il peso della questione : fragile e debole in più punti, tanto a determinare, a volte, la buona o cattiva fine di una storia. Le donne che sono state uccise, quasi tutte, avevano alle spalle, una serie di adempimenti già svolti : denunce, segnalazioni, richieste di aiuto, che sono rimaste incompiute quando, talune volte, inascoltate.

Centri antiviolenza, associazioni, magistratura, forze dell’ordine, servizi socio-sanitari, la scuola, ma anche l’università e professionisti come avvocati, medici, psicologi non sempre dialogano e si capiscono. Non è una questione di ostacolarsi, ma proprio una difficoltà di comunicare e comprendersi, abituati, come sono, a parlare con linguaggi ed approcci diversi a cominciare dalla “Definizione di Violenza Domestica”

E questa è la seconda sfida da vincere : percorsi di formazione comuni, che insegnino ad accettare altri punti di vista ed a superare le diversità e cercare comprensioni e soluzioni possibili.

Questo spazio è importante che diventi interattivo!

Quindi ai lettori l’invito di scrivere in redazione o, partecipare al Forum (sezione commenti a fine articolo) dove si possono segnalare casi, fare domande attinenti gli argomenti sanitari in modo da poter essere più efficaci nella prevenzione e nel sostegno alle vittime di violenza.

dr.ssa Rosa Pedale

Medico di Medicina Generale ASL/FG.

Vice segretario provinciale della SIMG /DAUNA (Società Italiana di Medicina Generale).

Responsabile scientifico provinciale del progetto nazionale “VìOLA” della SIMG contro la Violenza Domestica.

1 risposta

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.