Un castello da visitare: a Sermoneta, tra storia e fantasmi

castello caetani sermoneta

Situato a 237 metri di altitudine il Castello Caetani di Sermoneta si trova in provincia di Latina, ed è un castello molto ben conservato, restaurato a regola d’arte, rispettando ogni canone estetico e architettonico, con numerose stanze affrescate e ammobiliate, scale, torri, camminamenti, scuderie e prigioni, che custodiscono i graffiti dei detenuti che le abitarono. Arricchito da un panorama meraviglioso sulla Pianura Pontina e con la immancabile leggenda di un fantasma che lo abita.

La storia del castello

Si trova sopra il nucleo storico del centro abitato di Sermoneta, ovviamente in una posizione dominante, ed è uno dei monumenti più importanti della zona e dei Monti Lepini. La sua struttura abitativa e di difesa ha una architettura variegata ed articolata, essendosi adattato, con successivi rimaneggiamenti ed ampliamenti alle varie epoche, alle guerre e alle famiglie gentilizie che ne ebbero la proprietà durante i secoli.

La storia del Castello Caetani inizia con la famiglia degli Annibaldi che, nel Medioevo (XIII secolo), costruirono inizialmente soltanto il Maschio centrale (che fungeva da osservazione sull’intero territorio circostante). Nel ‘300 l’intera zona passò ai Caetani, che edificarono attorno all’unica torre esistente l’intero complesso di fortificazione rendendolo sicuro ed inattaccabile dal punto di vista militare e trasformandolo in un ottima postazione strategica.

L’arredamento

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Venne arricchito di preziosi affreschi nelle cosiddette” stanze pinte”, dipinte da un allievo del Pinturicchio, ricche di mobili preziosi ancora presenti, come il letto a baldacchino del feudatario, di una spaziosa sala per ricevimenti, di una enorme cucina con un camino dove si poteva cucinare un intero bue. Quella che prima era una piccola rocca di avvistamento divenne un centro culturale e di enorme potere di tale influente famiglia.

L’influenza dei papi sul castello

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Il papa Alessandro VI Borgia confiscò i beni dei Caetani, con il pretesto di una loro disobbedienza, e Sermoneta fu venduta per 80.000 ducati d’oro a Lucrezia Borgia. All’inizio del Rinascimento i Borgia trasformarono il castello, costruendo una piazza d’Armi, abbassarono di un piano la torre, ampliarono il perimetro della rocca e costruirono fossati e ponti levatoi. L’indipendenza idrica era garantita da due cisterne che raccoglievano l’acqua piovana dai tetti a dai terrazzi.

Con un altro papa, Giulio II, la proprietà tornò definitivamente ai Caetani, dopo un periodo di generale impoverimento, di saccheggi da parte delle truppe francesi nel 1798, di abbandono, con le occupazioni e distruzione della seconda guerra mondiale. Fu cura dell’ultimo discendente di questa illustre famiglia dare vita alla la Fondazione Roffredo Caetani che si è occupò di valorizzare, restaurare e tutelare il monumento, rendendolo uno dei castelli più grandi e belli del Lazio, aprendolo quindi ai visitatori.

È consigliata la visita guidata

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La visita guidata, il cui costo è di 8 euro, inizia con l’attraversamento di due ponti levatoi, per passare poi alla vasta Piazza d’Armi. Il giro per gli ospiti prosegue scendendo una scalinata che conduce alla vecchia mola, per poi passare alle enormi scuderie con un magnifico soffitto a botte. Si giunge quindi alla Sala dei Baroni dove si celebravano i banchetti di gala ed infine alle camere da letto decorate con alcuni affreschi della seconda metà del Quattrocento ancora perfettamente conservati. Si arriva infine nelle sale della servitù e poi alle cucine del castello la cui caratteristica principale è la grandissima cappa del camino.

L’esterno del percorso è altrettanto suggestivo, visitando i camminamenti di ronda e poi, dopo un terzo ponte levatoio, giungendo all’interno del Maschio dove era solito risiedere il signore del castello con una camera da letto arredata con mobili risalenti al XVI secolo. Si ammireranno infine le formidabili fortificazioni merlate risalenti all’epoca del dominio della famiglia Borgia. La visita termina percorrendo un lunghissimo tunnel ricavato nella cinta muraria che termina in corrispondenza del secondo ponte levatoio nei pressi di Piazza d’Armi.

La leggenda

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Come ogni castello, anche quello Caetani non poteva non avere la sua leggenda legata ad un fantasma. Infatti si narra di uno spirito che ancora passeggia all’interno della rocca. Si tratterrebbe della presenza di un bambino, morto assassinato nel sotterraneo del castello per questioni di eredità. Nella Sala del Cardinale si trova un quadro raffigurante appunto questa figura di ragazzo la cui identità però risulta ancora oggi sconosciuta.

Come arrivarci

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Da Roma si prende l’Autostrada RM/NA. Poi uscire a Valmontone. Quindi si prosegue per Artena, si passa quindi il paese di Giulianello quello di Cori, di Doganella per giungere infine al borgo di Sermoneta. Dal Grande Raccordo Anulare il percorso si svolge in circa un’ora. Dopo Valmontone la strada è molto scorrevole e ricca di scorci panoramici.

Dove mangiare

Il borgo di Sermoneta è ricco di gastronomia per ogni palato. Sono numerosi gli esercizi commerciali di norcineria, dolci, assaggi di vino, di liquori e di altre bontà della zona. Per pranzare o cenare vi sono numerosi piccoli ristoranti, ricavati nelle pittoresche sale restaurate delle antiche costruzioni medioevali. I costi sono più che contenuti, considerando i succulenti piatti della cucina locale.

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