Topolino: la prima striscia a fumetto del Topo più amato sul pianeta

78c37975-9778-45c4-96fe-73fd96cebb27“I only hope that we never lose sight of one thing, that it was all started by a mouse” “Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa , tutto è cominciato con un topo” Walt Disney.

Il 13 gennaio 1930 venne pubblicata la prima striscia del fumetto più celebre del mondo: Topolino. Il fumetto e giornalino più amato, “annusato” tra le pagine divertenti e piene di avventure, posseduto e collezionato del mondo. Nasce per gli adulti ma diventa cult per i piccoli. Le prime strisce, disegnate per 45 anni da Floyd Gottfredson (creatore di personaggi come Clarabella, Orazio, Pietro Gambadilegno). Le storie che alternano amicizia, amore ed avventure a quotidianità vengono pubblicate da più di 80 anni (il 31 dicembre 1932 usciva invece il primo numero di Topolino in formato giornale).

L’Italia è uno dei Paesi in cui il settimanale divenne tra i più celebri ed è ancora il fumetto più amato e letto tra i piccoli ed i grandi. Topolino è un topo con occhi grandi e luminosi  che veste pantaloni rossi, una maglietta azzurra, grandi scarpe gialle e guanti bianchi. È uno dei cartoni animati più conosciuti al mondo ed è l’icona stessa della Walt Disney Company; qualunque bambino almeno una volta ha collezionato i giornalini, avuto nella cameretta un gadget, un oggetto, un qualsiasi gioco con impresso il volto del mitico Topo.

b379bd71-5a02-4d62-8339-82d289fcfc10Restando sempre nella nostra Penisola, sulla falsariga del celebre Corriere dei Piccoli, anche Topolino si presentava ai lettori con periodicità settimanale e si apriva con una breve storia in cui le didascalie venivano scritte in rima e realizzate da Giove Toppi, che divenne il primo autore Disney italiano. Sul settimanale della Nerbini Editore, trovavano spazio soprattutto le strisce e le tavole realizzate da Floyd Gottfredson.  In queste storie vennero introdotte anche alcune didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini (il nipote di Collodi, l’autore di Pinocchio)  e venne  anche assegnato il nome definitivo alla spalla di Topolino, ovvero Pippo, il personaggio tanto amato, goffo, stralunato e “pacioccone” che tutti abbiamo amato e ricordiamo con affetto.  Ma prima che  l’eccentrico Pippo “soffiasse” il posto di miglior amico di Topolino, c’era un certo Orazio ad avere il prestigioso ruolo.

E infatti, lui c’è sempre stato, fin dall’inizio. Tanto nei cortometraggi, dove inizialmente era il cavallo di Topolino quanto nelle primissime strisce a fumetti dove rivestì sin da subito il ruolo dell’amico un po’ più anziano, punto di riferimento per i due giovanissimi Topolino e Minnie. Anche dopo esser stato messo da parte, Orazio non è mai del tutto sparito; ha diradato moltissimo le apparizioni ma è rimasto una presenza costante nella vita di Topolino. Una curiosità, in quegli anni Pippo veniva ancora chiamato Medoro, prima di passare poi al Pippo nazionale.

Un grande successo senza tempo, inimitabile fumetto presente in ogni sogno di bambino, una garanzia di fedeltà assoluta, un amore per i collezionisti. Tantissimi omaggi sono stati resi al celebre fumetto: ricordiamo il primo francobollo al mondo dedicato a Topolino è stato emesso nel 1970 dalla Repubblica di San Marino.  Topolino non è un fumetto solo per bambini, ma anche per gli adulti, il suo valore educativo e culturale è molto elevato: vengono proposti dei modelli positivi, viene osservata ed analizzata la società, vengono segnalate note importati di educazione civica ed ambientale, si fa la differenziata, si tiene pulito il parco dopo il pic-nic, vengono trasmesse molte nozioni (anche di tipo scientifico), viene utilizzata in modo superlativo la lingua italiana, sia come coniugazione dei verbi che come ricchezza lessicale. La grammatica è eccezionale, quanto la letteratura “L’inferno di Topolino”, una delle più celebri storie di sempre, prendeva spunto dall’Inferno di Dante Alighieri, quindi utilissimo per chi a scuola affronta la Divina Commedia; nel “Il mago delle parole”, compare il comico e scrittore Alessandro Bergonzoni, quindi utilizzando un lessico forbito ed ironico ma accessibile a tutti. La bellezza di questo fumetto è proprio la facile divulgazione e la possibilità di facile comprensione, senza limiti di età … Topolino è bipartisan, non segue regole, non ha standard, Topolino unisce tutti. Quando vi chiedono perché, a 40, 50 anni suonati, leggete  ancora Topolino, non  è sempre facile rispondere, l’argomentazione più facile da sostenere è quella dell’affezione. Io lo compro tutte le settimane e lo compro per mio figlio, ma non solo. Lo leggevo ancor prima di imparare a leggere, come so che facevano in tanti. Se  volete conservare il fanciullino che è in voi, ritrovando avventure e la cura delle nostre città e del Pianeta con un sorriso, ben venga. Leggetelo in metropolitana, sul bus, in salotto, al bagno o dovunque vi troviate ma leggetelo.  Lunga vita a Topolino!

di Alessandra Paparelli

 

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