Tennis. Pietrangeli, Panatta, Sinner: chi il migliore?

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Tennis. L’altoatesino Jannik Sinner ha recentemente raggiunto la posizione n.2 nel ranking ATP. Nessun altro italiano ha saputo fare altrettanto dall’introduzione, nel 1973, del sistema di calcolo computerizzato. In precedenza, il record apparteneva ad Adriano Panatta che, dopo aver vinto al Roland Garros, nel 1976, fu classificato al n. 4.

Tra i primi a congratularsi con il tennista di San Candido è stato proprio Panatta, con una “punta” di polemica verso il suo antico avversario Nicola Pietrangeli. «Sinner n°2 – ha detto – scavalca Pietrangeli che è stato n°3 quando la classifica se la faceva lui!».

In realtà Pietrangeli, agli inizi degli anni sessanta, le classifiche – ancora non computerizzate – non se le faceva da solo. Le facevano, alla fine dell’anno dei giornalisti specializzati. Pietrangeli giunse terzo per due anni consecutivi. Un’altra volta fu classificato quarto mentre Panatta, alla fine del suo fantastico 1976 era sceso al n. 7. Nel frattempo Sinner, in base ai calcoli del computer, scenderà presto al n. 3, pur senza aver perso. Allora chi può essere considerato il nostro tennista migliore?

Panatta-Pietrangeli, campioni che finalmente hanno trovato un degno successore

Panatta aveva già polemizzato con il rivale sul documentario “Una Squadra”, realizzato in occasione del 45° anniversario della vittoria italiana in Coppa Davis. Pietrangeli aveva raggiunto il n. 3, sentenziò l’ex tennista romano, quando le classifiche riguardavano i soli tennisti “dilettanti”. I «6 barra 8» tennisti migliori, diventati professionisti, non erano compresi. Quindi, a suo parere il terzo posto di Pietrangeli equivaleva a un “nono barra undicesimo” posto.

Solo a partire dal 1968, i due circuiti tennistici (dilettanti e professionisti) vennero progressivamente unificati sino a formare un circuito unico (1973). Prima di allora i più importanti tornei, quelli del Grand Slam e la Coppa Davis, erano riservati ai dilettanti. I “6 barra 8” professionisti giocavano mini tornei tra loro, aperti agli sponsor, nel fine settimana. Ai più forti dei dilettanti, se fortunati, andava si e no un modesto “rimborso-spese”.

Il tennis prima dell’era ‘open’

Quelle dei professionisti erano partite giocate al limite dei tre set. La Coppa Davis e i tornei del Grand Slam invece si giocavano al limite dei cinque. Erano quasi sempre partite giocate al coperto e sul sintetico contrariamente ai tornei del Grand Slam. Questi, infatti, si giocavano solo sull’erba o sulla terra battuta. Insomma, i professionisti uscivano dal circuito maggiore per giocare, a pagamento, uno sport differente.

Non è detto, quindi – a nostro parere – che prima del 1968 soltanto i “professionisti” fossero i migliori giocatori del “vero tennis”. Cioè quello dei maggiori tornei. A Pietrangeli venne offerto due volte di diventare professionista ma rifiutò per continuare a giocare la Coppa Davis. Al suo posto vennero ingaggiati tennisti decisamente meno forti.

Classifiche di tennis al computer, affidabili o no?

Il romano-tunisino poi, si vanta sempre di aver giocato un incontro di esibizione, nel 1960, contro Pancho Gonzales. Cioè il più forte dei professionisti di allora. Vinse l’italiano per 2 set a zero. Si giocò sulla superficie erbosa, forse più congegnale a Gonzales che a Pietrangeli. Insomma, ad essere obiettivi, all’epoca del miglior Pietrangeli solo “due barra tre” professionisti potevano essere considerati più forti del “dilettante” italiano. Ma in base a un bilancio che può essere stilato solo alla fine di ogni stagione.

Ci sono stati momenti che, sulla terra battuta, Pietrangeli è stato oggettivamente il n. 1 del mondo. Così come Panatta nel 1976, dopo aver vinto al Foro Italico e a Parigi. Così come Sinner nel momento attuale, non trovando rivali che lo possano impensierire. Tutto ciò, alla faccia delle classifiche computerizzate ATP. E allora?

Aleatorio formare una classifica dei migliori giocatori di tennis

La comparazione tra atleti di epoche differenti è sempre aleatoria. Un bilancio può essere fatto soltanto a fine carriera. Sinner ha solo 22 anni. Non sappiamo quanti e quali altri tornei vincerà e avrà vinto nei prossimi dieci anni. A nostro parere, però, il bilancio complessivo di quanto fatto da lui vedere sinora gli mette ancora davanti sia Pietrangeli che Panatta.

Il primo, soprattutto, è rimasto nei primi dieci di quelle classifiche tanto disprezzate da Panatta per almeno dieci anni. Panatta lo è stato per molto meno ma i suoi successi sono stati forse più convincenti di quelli attuali di Sinner. L’alto-atesino, però, sta giocando ad altissimi livelli in età più precoce di quella dei due predecessori. Ha tutto il tempo davanti a sé per scalzare i due rivali dal gradino più alto del podio.

Foto di Bobby Lindsey da Pixabay

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