Sentenza della Cassazione sulle droghe leggere: le polemiche del web

cassazioneRiprende sul web, più acceso che mai, l’eterno dibattito sulle droghe leggere dopo la sentenza della Cassazione che dà il via libera al diritto dei condannati in via definitiva per spaccio lieve di droga, con la recidiva, alla rideterminazione della pena al ribasso, per effetto di due verdetti, del 2012 e quello recente del 2014, della Consulta sulla legge Fini-Giovanardi.

E’ Twitter in particolare il social più attivo su questo argomento con due hashtag virali: #announo e #giovanardi.

Giulio Manfredi, direzione dei Radicali Italiani, all’indomani della sentenza, afferma che “Sulla Gazzetta Ufficiale del 20 maggio è stato pubblicato il testo coordinato delle modifiche apportate dal Parlamento al Testo Unico sugli stupefacenti”  ma “le modifiche sono state scritte con i piedi” e “l’affrontare la materia con un decreto-legge ha arrecato solo danni che migliaia di cittadini pagheranno con gli interessi in futuro“. “Mi riferisco in particolare al nuovo art. 73 del Testo Unico, sulle sanzioni contro produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.

I parlamentari potevano cavarsela facilmente ripristinando il testo esistente prima della Fini-Giovanardi, che puniva con pene diverse a seconda che le sostanze stupefacenti fossero comprese nella Tabella I (droghe pesanti) o nella Tabella II (droghe leggere). Il Parlamento ha ripristinato le Tabelle – abolite dalla Fini-Giovanardi, ma non ha precisato chiaramente le pene per produzione, traffico e detenzione illecita della cannabis e dei suoi derivati. Di più: il nuovo comma 5 dell’art. 73 sui reati di lieve entità, non fa differenza fra droghe pesanti e leggere, punendo tutti con la stessa pena (reclusione da 6 mesi a 4 anni)“.

Così come è scritta – avverte Manfredi – la nuova legge è passibile di nuovi ricorsi alla Corte Costituzionale. Il Parlamento affronti seriamente la materia, magari dopo la convocazione di quella Conferenza nazionale sulle droghe che proprio la legge citata impone al governo di convocare ogni tre anni; l’ultima fu fatta nel 2009, in piena era Fini/Giovanardi”.

La necessità di riaprire il dibattito si è fatta più pressante durante la puntata di Announo del 29 maggio, dopo l’acceso botta e risposta sulla legalizzazione della marijuana tra il rapper Fedez e l’ex Ministro Giovanardi, la cui opinione era in disaccordo con quella della maggior parte del pubblico in studio.

Ad alimentare le polemiche arrivano le ultime dichiarazioni del sindaco di Roma Ignazio Marino durante l’ottava conferenza annuale dell’International Society for the Study of Drug Policy: “Sono favorevole alla possibilità di liberalizzazione della cannabis per uso medico o personale! Per l’Italia ho un’idea molto chiara di quello che deve essere fatto: la depenalizzazione della marijuana deve essere considerato un punto di partenza, perché gli anni di proibizionismo non hanno portato nessun risultato nella prevenzione del drammatico aumento nell’uso di droga”.  

di Simona Scardino

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