Scamarcio non conosce la storia del DevilFish e non mette mai la sesta

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Diciamocelo, non tutti comprano automobili a basso impatto ambientale. In totale, secondo gli studi più recenti, queste sono circa il 6-7% del parco macchine dello Stivale. Certamente a tenere basse queste percentuali  hanno pesato la crisi (si rinvia il più possibile il rinnovo del veicolo) e la fine degli ecoincentivi.

 

Potete invece constatare che ci sono in circolazione molte auto “brillanti”, anche piccole, magari con il tetto di un colore diverso dal resto della carrozzeria. Sono belle, molto, sono appaganti per le vibrazioni che ti trasmettono e per la sicurezza che ti danno. Fin qui, poco “green”. Ma siamo sicuri di non poter conciliare le cose? È davvero sempre necessario condurre l’auto assecondandone il carattere aggressivo o si può, a volte, adottare comportamenti diversi? Che benefici si ottengono, anche se si possiede un’auto sportiva, conducendola in modo più assennato?

La storia del DevilFish e di Riccardo Scamarcio (che non la conosce), fa al caso nostro. Eccola:  

5 secondi? 10? sì forse 10, ora 12… ma quando arriva il verde?! quando arri…ALT! Chioma Ricciuta sulla sinistra. “Ciaaaooo”, dico solo per le mie orecchie.

Molto graziosa, occhi chiari (penso, perché ne vedo solo uno e pure di profilo), capello del colore delle ghiande, viso spigoloso, vagamente aristocratica, il suo bisnonno era quasi certamente alloggiato alla corte di Spagna.

 

Quando qualcuno ti fissa, a volte senti i suoi occhi addosso e ricambi lo sguardo. Oppure è un caso, dovuto al fatto che le persone, se non hanno il collarino che ti mettono dopo gli incidenti, non guardano sempre per terra, spaziano? Comunque è incontestabile che Chioma Ricciuta ricambia lo sguardo e …la conosco! Così, per lavoro, superficialmente tipo “ciao, come va? bene grazie e tu? bene grazie” che vuol dire NonMiInteressaNienteDellaTuaRispostaCheComunqueSaràFintaPerchéNonSiamoInConfidenza.
Dicevo, è lì che ricambia il mio sguardo e anche lei mi riconosce. Sorriso. Sorriso mio.
Suo cenno con la mano. Mio cenno con la mano.
Ci rigiriamo verso la strada sorridendo, istintivamente premo sull’ acceleratore, tocco leggero, giusto un colpetto per far rollare un poco l’abitacolo, un altro tocco, un altro rollio, sto flirtando nonostante due abitacoli a protezione: W il sesso sicuro, penso!
Nei momenti critici, si sa, è l’istinto che ti guida: verde, VIA! La sua piccola utilitaria è leggerissima e lei pigia abbastanza da farla balzare avanti, ma io ho 160 cavalli alla mia biga, non ha alcuna speranza. Sì, fissami, ammira la potenza della mia automobile, evidente surrogato del mio essere maschio!
Una parte di me sa di essere nel ridicolo, l’altra, quella che emette primitivi ruggiti e respira con narici dilatate no, pensa di essere Scamarcio.
Scamarcio è bello, bravo e stiloso ma non è il mio idolo. Però è l’altro me ad agire, quindi: imbocchiamo la tangenziale, sulla rampa sono costretto a rallentare per un darelaprecedenza, ma la mia seconda marcia è bruciante e i suoi fari si distanziano subito. Quanto sono virile!
Ci immettiamo su quell’enorme gessato color pece che è la tangenziale, 70-80-90-100-110 all’ora! e…
E mi vengono in mente 3 cose

  • è pericoloso

  • l’autovelox

  • il sottomarino Devil Fish 

Seguendo l’ordine di questi pensieri reagisco premendo sul freno, controllo sul navigatore che non ci siano autovelox e mi faccio investire dai ricordi di un racconto di sottomarini (io adoro i racconti sui sottomarini): il nemico ha lanciato un siluro e il comandante Kane spinge i motori del DevilFish al massimo, l’ordigno è sempre più vicino, così lui decide di accelerare ancora (contagiri oltre il limite). Ma la velocità aumenta di pochissimo.

Il comandante però non è stupito, conosce la fisica e sa che la resistenza di un fluido aumenta ed è proporzionale al quadrato della velocità. Quindi sa che per passare da velocità 100 a 200 non si impiega il doppio dell’energia, ma il quadruplo. Nel caso dell’acqua poi, le cose si complicano, essendo densa 1000 volte più dell’aria.

Mi calmo, ingrano la sesta marcia, uso il regolatore automatico di velocità, 90 km/h. Il consumo di carburante scende moltissimo (si nota subito sul display). Chioma Ricciuta ha i fari stupiti e mi sorpassa.

Devo percorrere 30 km. Andando a 90 anziché 110 ci metterò solo 5 minuti in più, risparmiando però  il 33% dell’energia (e del carburante quindi).  La mia auto, molto pepata, a questa velocità di crociera, in sesta marcia percorre più di 20 km con un litro, esattamente come la sua “sorellina minore” che ha un propulsore piccolissimo e rispettoso dell’ambiente (ovviamente in città io consumo il doppio!).  

Ma quanto consumerebbe Scamarcio? 

Scamarcio non metterebbe mai la sesta e non starebbe a 90 km/h. In terza invece, a 5000 giri al minuto, giocherebbe con lo sterzo, intraverserebbe la macchina, si sporgerebbe, in corsa, dal finestrino e bacerebbe la fanciulla oramai disarmata.

Io non sono Scamarcio, ma ho ancora una carta da giocare. Individuo una piazzola, accosto, impugno il mio smartphone, Facebook, aggiungi D.D. (ci ho lavorato, quindi so come si chiama), allega messaggio “Ma dove corri?! La conosci la storia del DevilFish?”. 

Se non mi manda a quel paese è la donna della mia vita!

 

Ps: ogni riferimento a Riccardo Scamarcio è puramente casuale

 

Luca Munaretto 

 

Foto: zapster.it

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