Ruby e la sua verità

Ieri sera a Kalispèra, è stata ospite di Alfonso Signorini Ruby, la ragazza di origini marocchine coinvolta nella vicenda della prostituzione con il Presidente del Consiglio. La giovane diciottenne toglie la maschera e si lascia andare ad un’intervista  in cui parla molto di sé, ma non solo della vicenda che ha a che fare con il premier, bensì della sua vita, difficile già dall’infanzia. Ruby racconta di essersi trasferita in Italia da piccola con i suoi genitori. A 9 anni il primo episodio drammatico della sua esistenza: fu violentata da due zii. Ebbe il coraggio di parlare solo con sua madre, ma lei le impose il silenzio, altrimenti il padre l’avrebbe uccisa perché non più vergine e avrebbe disfatto la famiglia, costringendo tutti a tornare in Marocco. Da allora Ruby inizia una vita parallela, inizia a mostrarsi per quello che non è e a far credere che la sua sia un’esistenza perfetta, con una famiglia perfetta. A 12 anni mostra una grande maturità e prende la decisione di diventare cristiana; ma il padre la punisce colpendola con una padella di olio bollente di cui ha mostrato i segni in testa e sulla spalla. Ora è felice, dice, ha accanto un ragazzo che sa tutto di lei e l’accetta per quello che è. Sul caso Berlusconi Ruby dice che il premier non l’ha mai toccata, “nemmeno con un dito”; per lui confessa di provare tanta stima perché l’ha aiutata senza tornaconto personale. Ricostruisce, insieme a Signorini, la sera del 14 febbraio ad Arcore, quando si presume che ci sia stato l’incontro sessuale tra i due e lei ribadisce di aver dichiarato di avere 24 anni, ma non di essere la nipote del presidente egiziano. Nega di aver passato tre sere consecutive nella villa di Arcore, ma di aver  visto il Premier pochissime volte. Il resto sono tutte invenzioni dei giornali. E conclude: «Mai fatto la prostituta, ci ho provato ma ci si nasce».

di Redazione

Foto: mister-x.it

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