Ridoniamo a questa nostra società un’anima bella, buona, vera ed autentica

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Celebrando oggi la solennità di Maria SS.ma Madre di Dio vogliamo rendere grazie al Signore per l’inizio di un nuovo anno che vogliamo aprire all’insegna della pace, con profonda trepidazione, con i desideri più belli e con le attese più sincere.

Un augurio questo, che ci invita a riflettere sul senso della vita. Se pensiamo, infatti, all’esperienza terrena rimaniamo stupiti per quanto essa, purtroppo, risulti essere breve e fugace. “Quale senso possiamo dare ai nostri giorni, in particolare, a quelli di fatica e di dolore?” è una domanda questa, che si pone ogni generazione di uomini e di fronte ad un tale interrogativo c’è una sola risposta, riscontrabile esclusivamente sul volto di Gesù, un Bimbo nato a Betlemme, all’apparenza simile a tanti altri ma che adoriamo come il risorto da morte e perciò il Vivente. Il cuore dell’umanità provato dal male e dalla sofferenza attraverso il Natale è investito in maniera sorprendente dalla gioia liberatrice del Cristo Salvatore che nel mistero della sua Nascita mostra a noi in maniera tangibile e concreta la bontà e la tenerezza di Dio Padre.

Nel Natale di Gesù, Dio finalmente può entrare nella storia umana e rimanervi per sempre ma soprattutto viene nel mondo per elevare l’uomo alla dignità di figlio prediletto. Tutto ciò sa davvero di misterioso e di imperscrutabile. Una tale verità, tuttavia, ci è confermata dall’apostolo Paolo che agli stolti Galati scrive in questi termini: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5). Queste parole non possono non toccare la storia di ciascuno di noi perchè la illuminano e la salvano. Dio è davvero un uomo disceso dal cielo in terra per salvarci; quindi, via l’angoscia presente sui nostri volti a causa del tempo che passa ed apriamo generosamente i nostri cuori alla totale fiducia nel Signore. Da quando Cristo è nato l’uomo ha smesso di essere schiavo del tempo che passa senza un perché; da qui ricaviamo una grande certezza: Cristo, salvando anche il tempo e la storia, consegna all’umanità una nuova prospettiva di vita cioè, l’amore, che non è temporale ma eterno.

La Chiesa, i battezzati, in ultima analisi, ogni uomo di buona volontà, soprattutto oggi, deve professare questa grande verità, annunciandola al mondo intero con gioia e con vigore spirituale. Dunque, lodiamo insieme il Signore per il suo mistero di salvezza che reca gioia, esultanza, stupore; siamone sempre riconoscenti e da oggi impegniamoci per poter valorizzare sempre più la nostra identità di nuovi apostoli di Gesù Cristo, affidando la priorità all’evangelizzazione di coloro che il Signore ci ha posto a fianco. Evangelizzare oggi, ricordiamolo, significa favorire la partecipazione attiva dei fedeli alla celebrazione dei Sacramenti, parlare di Dio all’uomo di oggi attraverso nuovi linguaggi, annunciare il Vangelo in maniera più incisiva a quanti ancora non lo hanno conosciuto e a quanti, purtroppo, oggi lo hanno dimenticato. Facciamo rinascere in noi e negli altri la nostalgia del cielo, stimoliamo la gioia di testimoniare il Signore, sempre a partire dalla domanda: “perché credo?” Solo così renderemo feconde le relazioni tra cristianesimo e società moderna, solo così mostreremo la bellezza della nostra fede, la sua sorprendente attualità, una fede intesa non come atto sterile o isolato ma come orientamento costante a partire soprattutto dalle scelte più semplici di ogni giorno. Parliamo, quindi, ed è chiaro, di una fede basata su cultura ed impegno sociale, un binomio ovviamente inscindibile. Un’attenzione particolare perciò, va soprattutto ai giovani che, avvertendo più di tutti un certo smarrimento, accentuato, tra l’altro, non solo dall’attuale crisi economica ma anche dalla mancanza di valori, hanno bisogno di riconoscere in quel Bambino “la chiave, il centro e il fine della storia umana” (GS, 10).

Quanto tutto questo sia estremamente importante, è doveroso che siano solo i genitori, in qualità di primi educatori alla fede, ad inculcarlo ai propri figli sin dalla più tenera età. È quanto mai necessario, pertanto, sostenere l’istituzione famiglia nella sua missione educativa. Non manchino alla nostra Chiesa laici impegnati che offrano il proprio contributo libero ed intelligente per costruire sulla roccia, che è Cristo, comunità vive che permettano alla Parola di Dio di entrare nel cuore dell’uomo.

Carissimi, assumiamoci un grave compito, quello cioè di stare totalmente al servizio di Dio, così come accadde per Maria che oggi vogliamo venerare come vera Madre di Dio, Vergine prima, durante e dopo il parto. A tal proposito incoraggiamoci a vicenda perchè possiamo sentire la responsabilità di ridonare a questa nostra società un’anima bella, buona, vera ed autentica. Ci auguriamo, all’inizio di questo nuovo anno che non manchi mai l’impegno di tutti affinché la Chiesa sia sempre più fedele ai valori della fede, della cultura e della civiltà che sono propri della sua vocazione. Vivere senza Dio, dimenticandoci facilmente del suo amore, significa cadere nel vuoto e nel non senso.

Oggi più che rivolgiamo a Dio il nostro cuore, consegnandolo generosamente alla sua Madre SS.ma. Con l’animo riconoscente e colmo di gratitudine ci disponiamo a vivere questo 2012, certi che è il Signore a vegliare su di noi. A Lui vogliamo affidare il mondo, i suoi drammi e le tragedie, ma anche le sue gioie e le sue speranze  che deponiamo devotamente ai piedi di Maria, Madre di Dio e Madre nostra. Amen.

Fra’ Frisina

foto: it.dreamstime.com



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