Primarie USA: Hillary Clinton e l’email-gate

hillary-clinton-emailsSecondo la Commissione di Controllo del Dipartimento di Stato, Hillary Clinton ha violato le regole, sul controllo della posta elettronica. L’ispettore generale del Dipartimento di Stato ha concluso che Hillary Clinton non ha rispettato le norme dell’Agenzia sul controllo e la verifica dei record, ma soprattutto il rapporto rivela che la Clinton ed i suoi principali assistenti non hanno scelto di collaborare con la revisione.

Una storia complessa quella delle email della Clinton, che rischia di minarne come minimo la credibilità, dando il fianco a futuri attacchi da parte dei repubblicani, ma non è da escludere una indagine giudiziaria, visto che del caso se ne occupa l’FBI.

La storia si può riassumere brevemente cosi.

Durante i quattro anni in cui è stata segretario di Stato, Hillary Clinton non ha mai usato un indirizzo email governativo (quelli col dominio state.gov). Ha sempre e solo usato un account privato di posta elettronica, ospitato su un server personale (col dominio clintonemail.com)

È successo però che a un certo punto proprio il dipartimento di Stato dovesse consegnare al Congresso degli Stati Uniti (per un’indagine) le email spedite e ricevute da Clinton. Ha così scoperto che non c’era nemmeno una email nell’indirizzo governativo di Clinton.

Lasciata la carica la Clinton ha consegnato 30.490 messaggi spediti e ricevuti dal suo indirizzo privato. Clinton e il suo staff però hanno detto anche di aver cancellato atri 30.000 messaggi che sono stati giudicati “personali” .

Dopo questa operazione, il server privato su cui si appoggiava l’account di posta elettronica è stato “ripulito”: tutti i dati al suo interno sono stati cancellati.

Il problema ovviamente è la sicurezza dei dati, soprattutto per quanto riguarda quelle informazioni ritenute sensibili se non “top secret “.

E qui spunta la questione di Bengasi dove trovò la morte l’ambasciatore Chris Stevens durante l’’attacco, da parte di miliziani libici.

Clinton ha sicuramente mandato o ricevuto informazioni che oggi sono considerate riservate. Il problema è che le ha ricevute sul suo account privato ed alcune sembra non siano più recuperabili.

Il problema non è di poco conto perché potrebbero essere passate informazioni legate alla Sicurezza Nazionale” che non adeguatamente protette potrebbero esser state “intercettate” o “hakerate”

Non è davvero chiaro il contenuto di queste email: secondo alcune agenzia di stampa «ci sono messaggi che secondo un importante funzionario dell’intelligence riguardano “programmi ad accesso riservato”: materiale altamente riservato che può rivelare fonti tenute segrete e programmi clandestini come quelli sui droni militari»

Hillary Clinton su questo problema ha sempre avuto un atteggiamento infastidito, rispondendo ai giornalisti che non c’era nulla di cui lei si sarebbe dovuta preoccupare. Le inchieste dimostrano invece il contrario, soprattutto perché sembra che lei sia stata “insincera” nel rispondere agli organi federali.

Una storia quella delle email che potrà sicuramente influire sull’immagine della Clinton, già di per se non particolarmente brillante, sempre che non arrivi a qualche convocazione giudiziaria.

I repubblicani gongolano, anche se “The Donald” Trump non è neanche per loro la scelta migliore.

di Gianfranco Marullo

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