“Oro e piombo” per ricordare Sergio Leone

Il mito del più grande regista del genere italiano “spaghetti western” non crollerà mai.

E infatti, per celebrare il grandissimo Sergio Leone nel trentennale della sua scomparsa, al quale è anche dedicata una mostra all’”Ara Pacis” proprio in questo periodo, un gruppo di giovani attori, registi, sceneggiatori e artisti, anche grazie ai contributi ottenuti da una produzione cinematografica indipendente,  ha realizzato un delizioso film che ci riporta a pieno nel far west nel rispetto dei canoni voluti dal Maestro Leone che realizzò film indimenticabili ancora in auge, stimati anche come “cult” dalle ultime   generazioni.

Con formidabili facce da cattivi, coi misteri delle mappe per la ricerca dell’oro e con proiettili sparati alla velocità del suono, lo scenario è fedele ai panorami della vecchia Arizona, italianissimo perché girato tra i Castelli Romani e la Basilicata,

Tra le deliziose signore in abito western spicca Yassmin Pucci (foto), la bella protagonista del film che, con le caratteristiche della perfetta cowgirl, domina la scena traducendo la storia al femminile con colpi di scena degni di essere riportati alle dinamiche di quelli autentici, in una trama complessa e piena di emozioni; il tutto reso possibile anche ad un doppiaggio eccezionale.

Del resto, anche Quentin Tarantino, nel suo ultimo e nostalgico film “C’era una volta Hollywood”, ha dedicato una buona parte del racconto retrospettivo alla lunga serie di tradizionali lungomemtraggi di genere western statunitense del dopoguerra che, negli anni sessanta, hanno preso forma anche in Italia (con l’aggiunta “spaghetti”, per l’appunto) grazie ai numerosi “divi” che cercavano rilancio di immagine proprio qui da noi e che, in mano al Maestro Leone, interpretavano le indimenticabili parti del “buono”, del “brutto” e del “cattivo” per l’ormai classico “pugno di dollari”.

Alla presentazione del film di mercoledì scorso 18 dicembre scorso nelle ex Caserme in via Guido Reni, non a caso, in prima fila, c’era proprio Franco Nero, grande interprete del Django all’italiana.

Un film da vedere, insomma, col piacere nostalgico di un remake senza tempo.

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