Nibali vince il Giro di Lombardia, una corsa monumentale

IMG_20151004_165458Si é corsa oggi l’edizione 109 della classica di fine stagione, dominata dal campione italiano.

La grande classica, monumento d’autunno, si apriva sotto un cielo piovoso in quel di Bergamo, ma già dopo il colle Gallo la situazione diveniva meno difficile anche se il sole non spezzava mai pienamente la coltre di nuvole basse e nebbia.

Dai primi km i tentativi di fuga erano molteplici e con rapidi cambi di fronte si avevano due distinti gruppi in avanscoperta quando la gara aveva superato i 160 km di gara, in testa c’erano Barbin, Canola, Van Winden, Benedetti con 45″ di vantaggio su un gruppetto guidato da Kwiatowski in cui si trovavano Coppel, De Negri, Izaguirre, Schumacher, Slagter, Verona e Wellens con 1’50” sul gruppo guidato dall’Astana con Landa, Rosa e Nibali, gruppo che aveva al suo interno Dani Moreno e Valverde.

Al km 200 si affrontava il celebre Muro di Sormano che stravolgeva la testa della corsa, i fuggitivi venivano ripresi e si lanciavano all’attacco Kwiatowski e Wellens, che avevano 28″ di vantaggio sul gruppo principale ridotto ad una quindicina di unità guidate dal team Astana, nel mezzo una serie di fuggitivi che non riuscivano a rientrare (gli ex componenti della fuga con l’aggiunta di Brambilla);  più staccati invece Majka, Cunego e Gilbert a 1’20” dal gruppo Nibali, mancavano 43 km alla conclusione dell’ edizione 109 del Giro di Lombardia.

Lungo la discesa del muro di Sormano i due di testa non riuscivano a prendere molto vantaggio, Kwiatowski non veniva aiutato a dovere da Wellens che mostrava notevoli difficoltà a disegnare le traiettorie ideali per ottenere la massima velocità.

A 35 km dal traguardo la situazione era quasi immutata, si registrava io tentativo di Kiryienka, Rui Costa e Visconti di rientrare sul gruppo Nibali, mentre in testa la collaborazione tra Kwiatowski e Wellens sembrava in bilico, avevano però ancora 40″ di vantaggio.

A 25 km dal termine Kwiatowski e Wellens avevano 23″ di vantaggio sul gruppo Nibali, salito a circa 20 unità, mentre i più diretti inseguitori di questo gruppo erano Visconti, Bakelants, Kiryienka e Gilbert.

A 20 km dalla conclusione iniziava la parte clou con la scalata del Civiglio, in cui la fuga veniva ripresa e Nibali piazzava un primo scatto che riduceva la testa della corsa a circa dieci unità con dentro Pinot, Moreno, Valverde, Brambilla, Rosa, Nieve e Chaves; Rosa innalzava nuovamente il ritmo con un cambio di ritmo che faceva ulteriore selezione.

Quando mancavano 17 km alla fine Pinot attaccava ma veniva chiuso prontamente da uno scatenato Rosa ed il tentativo del francese FDJ veniva annullato; la testa della corsa era composta da 7 uomini: Rosa, Nibali, Nieve, Pinot, Valverde, Moreno e Chaves.

Nibali attaccava in cima al Civiglio, si accodava Pinot ma i due non riuscivano a prendere il largo ed il gruppo si ricompattava con Rosa che andava a prendere le redini della gara. In discesa Nibali scattava nuovamente e nessuno riusciva ad accordarsi, mancavano 16 km al traguardo ed il siciliano pennellata traiettorie limite in ogni curva, mentre dietro Valverde in prima persona cercava di chiudere vista l’importanza dell’azione messa in atto dal campione italiano che aveva 25″ di vantaggio.

A 11 km dalla fine Rosa faceva da stopper nel gruppetto di inseguitori che non riuscivano ad organizzarsi, gruppo su cui rientrava Brambilla, in testa Nibali sembrava lucido nonostante i pericoli corsi in discesa.

A 8 km dalla fine Nibali aveva 40″ di vantaggio mentre si avvicinava il San Fermo, dietro l’accordo latitava e rientravano anche Gallopin ed Henao.  A – 7 Pinot provava a scattare nuovamente ma un monumentale Rosa chiudeva, davanti Nibali che era a metà del San Fermo aveva a questo punto concrete possibilità di farcela.

Moreno abbandonava i compagni di fuga andando a cercare di chiudere i 35″ di svantaggio dal leader che era ad 1 km dalla fine del San Fermo.  A 5 km dalla fine Nibali aveva 15″ su Moreno che a sua volta aveva 20″ su Pinot; Nibali scollinava sul San Fermo e si lanciava in una discesa velocissima spingendo al massimo per cercare di non far rientrare lo spagnolo più indietro di 10″, mancavano 4500 m al traguardo di Como.

L’ultimo km era passerella, giungendo sin traguardo senza pedalare alzando le braccia al cielo, accolto da trionfatore dal boato dei comaschi. Secondo posto per Dani Moreno che nel finale non riusciva a rientrare, mentre terzo giungeva il francese Pinot.

Vincenzo Nibali si riscattava dopo una stagione estiva negativa, vincendo la classica monumento di fine stagione, coadiuvato da un fantastico Diego Rosa. Nibali a fine gara dichiarava tra le lacrime di commozione che la vittoria era dedicata a sua moglie, oggi infatti ricorre il suo compleanno.

Podio: 1 Nibali 2 Moreno 3 Pinot

di Yuri Casciato

foto: cycling week Twitter

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