Monti contrario al voto utile

l43-mario-monti-130112131035_bigL’agenda pre-elettorale di Mario Monti lo ha visto ieri impegnato a Milano, impegnato soprattutto a chiarire che il suo candidato in Lombardia è Gabriele Albertini, e non Umberto Ambrosoli verso cui alcuni sembrano iniziare a tendere parlando di un ‘voto ulile’ alla sinistra.

“Non condivido la logica del cosiddetto voto utile o inutile e quindi auspico che coloro che voteranno Scelta Civica alla Camera e Senato votino Albertini” ha detto Mario Monti,  e questo è un “disegno coerente” per “non avere la Lega al governo della Lombardia”.

Monti ha chiarito: “se qualcuno vuole conoscere il mio parere é il seguente: esiste indubbiamente un pericolo Maroni in Lombardia ed è stato molto coraggioso Albertini a mantenere la propria candidatura per la presidenza della Regione, malgrado le fortissime pressioni di Berlusconi perché si ritirasse. Credo che Albertini tolga più voti a destra che a sinistra e che aiuti ad impedire che la civilissima Lombardia finisca nelle mani di Maroni. In più Albertini ha una esperienza amministrativa e politica sicuramente superiore a quella di Ambrosoli che è certamente persona apprezzabile e apprezzata”.

Se dunque alcuni candidati di Scelta Civica vogliono appoggiare Ambrosoli possono farlo a titolo personale perché “Siamo un gruppo di persone per fortuna con la propria testa”.

Delle promesse di Berlusconi dice: “Il mio predecessore, che ritiene di essere anche il mio successore, continua a fare promesse, cercando di comperare i voti degli italiani con i soldi degli italiani”.

Per quanto concerne il risultato del vertice europeo dedicato al bilancio Monti ha commentato: “I risultati in Europa dello statista Berlusconi li abbiamo conosciuti, quelli di Bersani non li conosciamo e comunque è un po’ infantile dire ‘siccome Cameron e’ contento deve essere stata una vittoria di Pirrò perché è chiaro che ognuno ha la tendenza a presentare nel proprio Paese gli aspetti positivi del risultato, ma poi sono i numeri che contano e il risultato è evidente: siamo l’unico contributore netto, insieme al Belgio, a ridurre il contributo netto di cinque miliardi in sette anni e gli unici ad accrescere i fondi per la politica per la coesione”.

Su eventuali alleanze con il Pd ripete di poter dare il proprio appoggio solo ad una maggioranza nella quale prevalgano “posizioni di riforma e di proseguimento delle riforme anche nel mercato del lavoro”, escludendo in tal modo qualsiasi possibilità di alleanze con Sel definito come “elementi che credo non siano a favore degli interessi dei lavoratori”.

di Redazione

foto: lettera43.it

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