Maroni accusa l’Ue: “L’Italia lasciata sola”. La replica: “Non vogliamo che l’Italia esca”

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È crisi tra Italia e Unione Europea, al punto che il Ministro degli Interni Roberto Maroni ha detto che tanto vale che l’Italia esca dall’Unione Europea, perché in un momento di grande difficoltà è stata abbandonata: “Mi chiedo se davvero abbia un senso continuare a far parte dell’Unione europea”, dopo che questa ha lasciato da sola l’Italia a gestire l’emergenza immigrati. L’Ue è diventata un’istituzione che si attiva subito solo per salvare le banche e dichiarare guerra, ma quando le si chiede solidarietà concreta per salvare un Paese in difficoltà come l’Italia si nasconde. Quando l’Italia chiede aiuti a gestire i rimpatri, bloccare gli sbarchi e investire in Tunisia e le viene risposto ‘devi pensarci tu perché ci sei vicina’, allora mi pare che qualcosa non funzioni”. Pesanti le accuse del ministro, sostenute dalle parole di un altro membro della maggioranza: il ministro Calderoli, che ha così rafforzato le accuse mosse da Maroni: “Dopo l’egoistica e anticomunitaria posizione assunta oggi dall’Europa nei confronti di uno Stato membro diventa obbligatorio e urgente predisporre un blocco navale assoluto a difesa delle nostre acque e dei nostri confini”. La replica dall’Europa non è tardata; il commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmstroem ha risposto in questo modo alle sentenze sputate dal Viminale: “Mi dispiace se il ministro Maroni è rimasto deluso, nessuno vuole che l’Italia abbandoni l’Ue. L’Italia è un patrimonio per l’Europa, ma la Commissione ha già fatto molto per aiutarla”. Almeno è stata riconosciuta la validità dei permessi di soggiorno temporanei concessi dal governo agli immigrati provenienti dal Nord Africa. I permessi sono, infatti, stati realizzati nel rispetto delle normative europee e delle leggi dello spazio Schengen. Il premier ha telefonato, ieri, al Presidente della Commissione europea per discutere della posizione assunta dall’Europa ed hanno ribadito di restare fedeli ad una linea comune che prevede una partecipazione attiva e concreta dei paesi membri.

di Redazione

Foto: unita.it

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