Lutto in Connecticut

534x300_208104Ieri è stato il giorno del lutto in Connecticut, nella cittadina di Newtown dove venerdì sono morte 26 persone, tra cui 20 bambini tra i sei e i sette anni, nell’ennesima strage americana.

Una nuova Columbine insomma, ma questa volta in una scuola elementare. A sparare è stato il 20enne Adam Lanza. Il ragazzo era figlio di una delle insegnanti della scuola, appassionata di armi che collezionava in casa. Proprio tra le armi della madre il ragazzo ha scelto quella della strage, una calibro 223 con la quale ha sparato prima alla madre, poi alla cieca all’interno della scuola dove ha fatto irruzione, e infine si è suicidato.

La Sandy Hook School aveva da poco installato un nuovo sistema di sicurezza che impediva l’accesso ai visitatori, in un primo momento si è pensato che fosse stata la preside, Dawn Hochsprung, ad aprire la porta al ragazzo avendolo riconosciuto dall’interfono, secondo le ultime notizie sembra invece che il ragazzo abbia fatto irruzione all’interno dell’edificio incominciando a sparare all’impazzata fin dai corridoi dove sono morti alcuni membri dello staff e la stessa preside accorsi fuori dalla stanza dove erano riuniti ai primi spari.

Prima di morire la preside ha fatto in tempo ad azionare l’altoparlante: le urla ed i piani dei bambini si sono sparsi per tutti i quartieri vicini scatenando immediatamente l’allarme. Prima di togliersi la vita il killer è comunque riuscito a entrare in due aule e fare fuoco.

Restano ignoti al momento i motivi della strage, si indaga nella direzione di una discussione che il ragazzo avrebbe avuto il giorno prima con quattro dipendenti della scuola, tre dei quali morti nella strage. Sono stati messi sotto torchio anche il padre, divorziato, ed il fratello del ragazzo. Il padre in un comunicato diramato ieri ha espresso vicinanza a tutte le famiglie in lutto: ”La nostra famiglia e’ in lutto accanto a quelle che sono state colpite da questa enorme tragedia” ha detto aggiungendo: . ”Non ci sono parole per esprimere quanto siamo affranti. Siamo in uno stato di incredulità”.

Le indagini restano al momento aperte in tutte le direzioni, mentre si riaprono le ormai trite polemiche sul possesso delle armi negli Stati Uniti. “Come nazione abbiamo sofferto davvero troppe di queste tragedie negli ultimi anni. Una scuola elementare a Newtown. Un centro commerciale in Oregon. Un luogo di culto in Wisconsin. Un cinema in Colorado. Infinite strade in posti come Chicago e Philadelphia” ha dichiarato il presidente Obama “Ognuno di questi quartieri potrebbe essere il nostro, e per questo dobbiamo unirci e adottare misure importanti per prevenire nuove tragedie come questa. Indipendentemente dalla politica”.

Si apre anche la polemica su una primo e superficiale collegamento fatto dai mezzi di informazione tra la strage e la sindrome di Asperger, di cui il ragazzo soffriva. La sindrome, dalla quale nella storia sono state colpite molte grandi menti tra cui ad esempio Van Gogh, è una forma molto lieve di autismo, “quasi ai confini con la normalità” , dichiara la dottoressa Daria Riva, responsabile di Neurologia dello Sviluppo all’Istituto neurologico Carlo Besta, e comporta in sostanza una propensione all’introversione e la tendenza a focalizzarsi su passioni ed interessi ristretti.  L’associazione Gruppo Asperger ha dichiarato: “E’ sbagliato stabilire un rapporto di causalità tra l’autismo e una qualsiasi propensione all’omicidio. Sbagliato dal punto di vista scientifico e non solo da quello. In pochi giorni una cronaca disattenta può danneggiare enormemente la condizione di tutte le persone con Autismo e sindrome di Asperger che tutti i giorni con enormi sacrifici e molta forza di volontà cercano di condurre una vita dignitosa”.

di Redazione

foto: euronews.com

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