Lupo ucciso in Maremma, l’ENPA: atto di stampo mafioso

lupomaremmano«Un chiaro atto intimidatorio di stampo mafioso, che chiama in responsabilità a più livelli. Gli artefici di questo gesto immane infatti non sono soltanto i criminali che hanno decapitato l’animale, appartenente peraltro ad una specie particolarmente protetta, ma anche quei personaggi anche appartenenti al mondo istituzionale che, con le loro dichiarazioni e prese di posizione pubbliche, hanno fomentato l’odio nei confronti di questi animali.»

Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che prosegue: «Chi, specie a livello locale e anche a firma di associazioni di categoria, non ha perso occasione di lanciare allarmi infondati, di terrorizzare senza alcun motivo la popolazione, di alimentare l’intolleranza nei confronti dei lupi e dei meticci cane-lupo, ha ben poco di cui rallegrarsi: questo è il risultato della sua campagna d’odio. E non è un caso se tra i bersagli di tale campagna vi siano proprio coloro i quali sono istituzionalmente chiamati a proteggere e tutelare gli animali.»

Purtroppo, il pericolo che la situazione degeneri e dia luogo ad una “escalation” di violenza esiste ed è molto concreto. «Gli amministratori locali hanno dimostrato appieno la loro assoluta incapacità gestionale: l’agghiacciante atto intimidatorio compiuto nel Grossetano è la “prova provata”, di una gravissima debacle politica e dei limiti del progetto Ibriwolf che ha di fatto montato una realtà inesistente. Dove sono i controlli sul territorio? Dov’è il controllo sul randagismo e il rispetto della legge 281/91? Dov’è l’attività di prevenzione e di repressione dei crimini contro gli animali? Dove sono le sanzioni elevate ai trasgressori? Con il ripetersi di tali reati, quali controlli hanno attivato i comuni e la provincia per la prevenzione di questi atti criminosi? Di fronte a tale incapacità – prosegue l’Enpa – chiediamo che i ministeri competenti, quello dell’Ambiente, delle Politiche Agricole e della Salute, intervengano con la massima urgenza prima che tutto precipiti, e pongano fine una volta per tutte alla spirale di odio e, vista la situazione emergenziale, un intervento del prefetto.»

Intanto, l’Ente Nazionale Protezione Animali ha attivato il proprio ufficio legale affinché valuti ed intraprenda tutte le azioni necessarie per chiamare i responsabili di tale crimine – non solo gli autori materiali ma anche i loro “mandanti” – a rendere conto della propria condotta sconsiderata. «Naturalmente – conclude la Protezione Animali -, non ci faremo in alcun modo intimidire da questo gesto efferato che rappresenta un motivo in più per rafforzare il nostro impegno e la nostra determinazione nella quotidiana azione di tutela e di difesa di tutti gli esseri viventi, indipendentemente dalla specie alla quale appartengono.»

fonte: enpa.it

foto: qn.quotidiano.net

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