L’ira, c’è anche quella terapeutica

iraIl pericolo è fuori la porta, attenzione il vostro vicino di casa potrebbe essere un iracondo sotto mentite spoglie. A volte viene da notare come nelle interviste dopo un efferato delitto i conoscenti del colpevole lo definiscono sempre una persona tranquilla, insospettabile e, fondamentale: “uno che saluta sempre”…

Nel quinto canto dell’Inferno dantesco gli iracondi si picchiano e si mordono selvaggiamente, mentre, immersi nell’acqua che ribolle dei loro tristi pensieri, sono coloro che covano l’ira sommersa.

Gli iracondi, manifesti o nascosti, sono di sicuro due categorie di persone di cui diffidare. C’è da decidere chi è peggiore: se colui che si lascia scuotere dall’ira e la sfoga sugli altri o chi non si lascia toccare apparentemente da nulla e la cova dentro. Nel dubbio mi guarderei da entrambi.

In psicologia sono riconosciuti tre tipi di rabbia: una frettolosa e improvvisa, legata all’istinto di sopravvivenza, una costante e deliberata, legata alla percezione dell’ingiustizia e una, più grave, di tipo caratteriale.

Personalmente ne aggiungerei una quarta definendola “terapeutica”, intendendo quella esplosione che, senza troppa premeditazione ma con grande soddifazione, ci consente di urlare in faccia alla persona che abbiamo davanti tutto quello che abbiamo trattenuto per educazione, perbenismo o paura.

Ecco, tre quattro volte nella vita, o di più se necessario, ognuno dovrebbe sperimentare la gradevole sensazione di aver svuotato lo sgabuzzino addosso a qualcuno. Evitate di farlo con il vostro capo, se ci tenete al posto di lavoro…

di Patrizia Calamia

foto: kairosterzomillennio.blogspot.it

1 risposta

  1. A' nvidiosi

    L’ira? Vizio ormai fuori corso: da più di dieci anni, infatti, al suo posto c’è l’euro il quale, peraltro, pur sempre con il sentirsi nervosi ha a che fare. Quando ne restiamo senza, spesso ben prima di fine mese, qui a Roma esclamiamo con rabbia “mannaggia, nun me resta manco n’euro!”. Donde i frequenti ricoveri in ospedale, ovviamente nel reparto di n’eurologia.

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