Libero Grassi fu lasciato solo, ma oggi l’omertà non è più scontata

Vent’anni fa, il 29 agosto del 1991, l’imprenditore Libero Grassi veniva ucciso a Palermo per aver rifiutato di assoggettarsi al racket della mafia. Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, intervenuto alla cerimonia di commemorazione che si è svolta a Palermo, ha commentato così l’evento: “Un ricordo di Libero Grassi che fino a poco tempo fa vedeva scarsa partecipazione, è diventato un patto di popolo. Questo significa non che siamo arrivati, ma che siamo a un promettente inizio”.

La vedova dell’imprenditore, Pina Maisano, è tra i fondatori del comitato Addio Pizzo, nato il 29 giugno 2004. Quella mattina Palermo si svegliò invasa da adesivi che recitavano la frase: “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. In breve quello slogan iniziò spontaneamente a comparire su striscioni appesi ai ponti dei sottopassaggi e sui muri dei palazzi di tutta la Sicilia. Fu la prima, vera presa di coscienza del popolo siciliano che uniti si poteva davvero fare qualcosa.  

Qual è oggi, a sette anni dalla fondazione, la sua portata effettiva? Durante un viaggio in Sicilia ho avuto occasione di conoscere una persona che ha visto nascere e crescere il movimento. Quest’uomo eccezionale, di cui non faccio il nome per ovvie ragioni di privacy, sostiene che il rapporto tra i commercianti che pagano il pizzo e quelli che non lo pagano è dell’83% contro il 17%. Chi si è ribellato, insomma, costituisce ancora una percentuale esigua. Tuttavia non dobbiamo lasciarci ingannare dalle apparenze e andare un po’ più a fondo. Oggi sono soprattutto i giovani imprenditori, coloro che decidono di avviare un’attività in proprio, che si rivolgono al comitato per chiedere sostegno. Sostegno che, a quanto pare, funziona. La mafia continua purtroppo a vessare quell’83% di piccoli commercianti e imprenditori di vecchia data. Ma resta alla larga  dai giovani perché sa che c’è una rete intorno a loro pronta a dargli la forza di denunciare e di opporsi. Insomma, oggi l’omertà non è più un fatto scontato. La mafia pretende il pizzo laddove sa che può trovare una facile preda. La forza del comitato è proprio quella di non far sentire soli i commercianti e di spingerli a denunciare  eventuali tentativi di estorsione. Venti anni fa Libero Grassi fu abbandonato ad affrontare forze più grandi di lui. Oggi non è più così. Oggi Libero Grassi avrebbe vinto.

Eleonora Alice Fornara

Foto: fondazionemarinasinigaglia.it

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