Les Étoiles: il “Gala della Gioia”

Creazioni e prime italiane ed europee a Les Étoiles per celebrare la danza internazionale

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Il “Gala della Gioia

“Gala della Gioia”, questo il nome dato da Daniele Cipriani all’edizione 2022 de Les Étoiles, gala internazionale di danza andato in scena il 30 e 31 gennaio scorsi a Roma presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Ad aprire lo spettacolo la più celebre ballerina italiana sulle scene oggi, Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra di Parigi, nonché attuale direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma; è lei ad aver dato il benvenuto ai colleghi provenienti da tutto il mondo.

Touché: l’universalità dell’amore

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Con il permesso dell’American Ballet Theatre, “Touché” ha occupato la scena centrale della prima parte dello spettacolo. Il balletto racconta una tenera storia d’amore ma, soprattutto, un viaggio interiore: il trauma della scoperta della propria omosessualità, il superamento delle difficoltà, l’accettazione e, in seguito, la gioia di potersi innamorare liberamente e vivere l’amore con gratitudine. Un lavoro catartico sia per il coreografo Cristopher Rudd, che per gli interpreti Calvin RoYal III Adam, Sergio Bernal Steve; un balletto che, sulle note di Woodkid “Que Te Mate el Desierto” promuove un messaggio chiaro ed inequivocabile: superare le divisioni che ancora attanagliano la società sull’amore gay. Touché è un passo a due al maschile di rara sensibilità ed anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni.

Coreografi internazionali

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Oltre al coreografo Christopher Rudd, il pubblico de Les Étoiles ha potuto ammirare le perle degli illustri coreografi Jason Kittelberger, autore di Ashes, assolo interpretato dalla Osipova, e Alejandro Cerrudo dove Simkin, con il suo innato umorismo, ha interpretato l’assolo Pacopepepluto.

Accanto a lavori di celebri coreografi come “Le Parc” di Angelin Preljocaj, di cui Eleonora Abbagnato e Ganio hanno interpretato una suite che è culminata nell’incandescente passo a due “Il bacio”, si sono susseguiti sul palcoscenico momenti di lirismo o da Royal e la Trenary; di esistenziale eleganza, come “Le Rendez-vous” danzato da Abbagnato e Ganio, o di virtuosismo come “Don Chisciotte” interpretato da Simkin e l’étoile Maia Makhateli. “Il Corsaro” (Osipova e Mutagirov), “Esmeralda” e il passo a due “da Spartacus”, non nella versione di Grigorovich ma in quella firmata da Azari Plisetsky per il Balletto Nazionale di Cuba (Scheller e Valle). Ad un evento di così non potevano mancare il Lago dei Cigni, i passi a due del Cigno Bianco e del Cigno Nero, interpretati da Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko.

La collaborazione con lo stilista Roberto Capucci per i costumi di scena

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In relazione all’esibizione del Lago dei Cigni, un posto di rilievo, in questa edizione per la celebrazione della danza internazionale, è stato occupato dallo stilista Roberto Capucci, soprannominato per la circostanza “L’Ago dei cigni”, avendo egli creato due spettacolari tutù per la ballerina giapponese Fumi Kaneko che ha interpretato i due cigni, il bianco e il nero, oltre ai costumi del Principe Siegfried-Vadim Muntagirov. I due tutù sono i primi della pluripremiata carriera di Capucci e la loro apparizione sulla scena di Les Étoiles ha rappresentato un vero avvenimento per la storia del costume teatrale. L’icona dell’alta moda, infatti, si avvicinò al mondo della danza proprio creando due ammiratissimi costumi per Les Étoiles 2020 seguiti, sempre su ideazione di Daniele Cipriani, da una collezione di costumi immaginifici per Le Creature di Prometeo – Le Creature di Capucci al Festival di Spoleto 2020.
L’ “essenza” delle due iconiche figure del balletto classico, il Cigno Nero e il Cigno Bianco, ha conferito a Les Étoiles anche un leitmotiv olfattivo. Spiega Daniele Cipriani: “Diaghilev aveva capito che l’incanto dei suoi balletti era dovuto a un’alchimia delle emozioni e dei sensi che venivano sollecitati, non solo da coreografia e musica, ma anche dalla bellezza delle scene e dei costumi. Il balletto, nel senso più alto, è tutte queste cose messe insieme”.

Il Profumo Les Étoiles in due versioni: Cigno Bianco e Cigno Nero

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Cipriani, chiedendosi perché non aggiungere al profluvio dei sensi anche l’olfatto, si è ritrovato a coinvolgere Laura Bosetti Tonatto, apprezzato “naso” perfino a Buckingham Palace, avendo ella creato un profumo personale per la Regina Elisabetta II. Esperta del settore e capace di trasformare suggestioni artistiche in fragranze particolari attraverso il più inusuale dei sensi, su richiesta del curatore del Gala internazionale di danza, ha creato il profumo Les Étoiles in due versioni, “White Swan” e “Black Swan”, per celebrare con ulteriore gioia il ritorno sulle scene. Odette, candido “Cigno Bianco”, assieme alla dark Odile “Cigno Nero”, i due volti del temperamento umano ispirano le fragranze unisex, proposti al pubblico in sala con lo scopo di una inedita e totalizzante esperienza sensoriale.

In scena due Prime Assolute per l’Italia

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Durante la serata sono andate in scena anche delle prime assolute create dal coreografo e ballerino Sergio Bernal appositamente per Les Étoiles, si tratta di “Le Roi Danse” con la musica di Jordi Savall e costume dorato creato appositamente da Roberto Capucci i cui bagliori hanno fatto del ballerino madrileno un vero Re Sole. Bernal, infatti, ispirato alla figura di Luigi XIV indossava un copricapo a raggiera. Del sole, quello rovente di terra andalusa, si è percepito il calore anche durante tutta l’esibizione nel suo flamenco “Danza de los ojos verdes” l’altra prima assoluta, accompagnata dalla musica di Chano Dominiguez, che ha visto Bernal esprimersi in tutta la sua energia.

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