Leila Akinyi e la lotta al razzismo sulle note della musica rap

La giovane cantante afro-tedesca Leila Akinyi con il contributo del Goethe Institut terrà una tournée nel mese di febbraio che comprenderà alcune città del territorio italiano e sarà indirizzata alle scuole che studiano il tedesco.

Leila Akinyi è una cantante rapper nata a Mombasa, la seconda città più grande del Kenya e la più importante città portuale dell’Africa orientale. All’età di sei anni emigra in Germania e cresce a Colonia. Nei primi anni della sua vita entra subito in contatto con diverse culture ma dovrà anche scontrarsi con diverse problematiche, una fra tutte il razzismo. Grazie all’influenza dei suoi genitori (una cantante, l’altro ballerino) sin da bambina scrive i suoi primi testi ma inizia a far parte del mondo della musica attorno ai 13 anni, prima cantando con una crew locale chiamata “Petit Fee” e successivamente in un coro gospel, per poi dedicarsi completamente al genere del rap.


Attraverso la sua musica originale, l’artista afro-tedesca lotta per il riconoscimento dei diritti per chi viene considerato diverso e, usufruendo di sonorità rap e soul e giochi di parole riguardanti stereotipi e pregiudizi, si vuole imporre contro il razzismo e la xenofobia. Per meglio mettere in risalto questi concetti e le sue origini multiculturali, le sue canzoni sono scritte sia in tedesco sia in swahili, la sua lingua madre. 


Il suo primo singolo ed EP d’esordio pubblicato solo nel 2016 si chiama “Afro Spartana” e qui ritroviamo quelle che sono state le sue influenze musicali: così si fondono sonorità da coro gospel, ritmi africani e un’alternanza tra testo parlato e cantato. “Ich bin schwarz (Io sono nera)” è un ritornello costante che vuole intenzionalmente provocare e portare alla luce il tema del razzismo, affiancato da altri periodi come “Wer hat Angst vor der schwarzen Frau? (Chi ha paura della donna nera?)”.


In un’intervista del 30 ottobre 2018 nell’Edizione Torino de La Repubblica, Leila afferma: «Attraverso la musica e le canzoni si possono fare molte cose; si può giocare, insegnare o comunicareun messaggio, si può persino imparare una lingua. Io uso la musica percercare di trasmettere agli altri quello che ho imparato dalla vita, senza parolacce e insulti come si usa oggi nel rap, ma con ironia,un’arma molto più potente».

E ancora trattando del tema dei pregiudizi riportati a suon di musica rap: «È un modo per portare questi temi all’attenzione della gente. Perché tanti argomenti, come il colore della pelle, sono ancora considerati un tabù. Ma non si possono cambiare le cose restando zitti a guardare. Bisogna prendere posizione. Ed è importante che lo facciano tutti, neri o bianchi che siano».

Il tour italiano di Leila Akinyi si svolgerà dal 13 al 21 febbraio in 6 città italiane:

– 13 febbraio Verona

– 14 febbraio Padova

– 16 febbraio Bologna

– 18 febbraio La Spezia

– 19 febbraio Livorno

– 21 febbraio Perugia

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