Legge di stabilità: tagli anche per le Forze dell’Ordine

carabinieri1280px-2june_2007_438La famigerata legge di stabilità è approdata ieri sera in Parlamento ed ha ottenuto l’approvazione della Ragioneria di Stato.

Vari i temi in ballo, come il bonus bebè, uno di quelli che ha suscitato più polemiche. La prima bozza prevedeva che fosse rivolto esclusivamente alle fami­glie con red­dito basso e non doveva essere infe­riore ai 900 euro dal 2015, da ero­gare in un’unica rata per ogni bimbo nato o adot­tato, ma dal Tesoro è arrivata una puntualizzazione: il tetto per il bonus resterà a 90mila euro annui e sarà comun­que ero­gato mensilmente.

Altro tema caldo è quello della scuola. Renzi da tempo annuncia il suo potenziamento e promette l’assunzione dei 148 mila inse­gnanti pre­cari che ver­rebbero pagati dalla stessa scuola. Di fatto verranno can­cel­lati gli eso­neri dei vicari dei pre­sidi, spa­ri­ranno le sup­plenze brevi, saranno tagliati oltre 2mila unità di per­so­nale Ata, abro­gati i com­mis­sari esterni degli esami di matu­rità, saranno sot­tratti ben 30 milioni dal fondo per le atti­vità a sup­porto della didat­tica e dulcis in fundo, verrà tagliato di 100 milioni il Fondo per le non autosufficienze.

C’è poi l’aumento dell’Iva. Quella age­vo­lata al 10% potrebbe cre­scere di 2 punti nel 2016 e di un altro nel 2017; l’aliquota ordi­na­ria del 22% potrebbe salire al 24% nel 2016, al 25% nel 2017, al 25,5% nel 2018. Si tratterebbe di manovre necessarie per garan­tire le coper­ture, senza far scat­tare nuovi tagli.

A gioire per le mosse del Governo è il pre­si­dente di Con­fin­du­stria Gior­gio Squinzi, che osanna la manovra in quanto essa inter­viene sul cuneo fiscale e con­tri­bu­tivo, eli­mina la com­po­nente costo del lavoro dalla base impo­ni­bile Irap e favo­ri­sce la decon­tri­bu­zione (8.060 euro annui) per le assun­zioni a tempo inde­ter­mi­nato.

A pensarla diversamente sono le Regioni e i Comuni: ai primi verranno sottratti 4 miliardi, ai secondi 1,2.

Se i punti inclusi nella legge di stabilità sono ormai abbastanza chiari, nessuno accenna a certi dettagli relativi alle Forze dell’Ordine.

Se da un lato si è avuto lo sblocco del tetto retributivo, ad esclusione di Dirigenti e Direttivi, è stato prorogato il blocco della contrattazione del 2015, fermo ormai al 2008-09 che ha prodotto una perdita salariale per il Corpo di Polizia di circa € 350 mensile.

Inoltre pare che la contrattazione economica sarà bloccata fino al 2018, con la solo remunerazione della vacanza contrattuale che equivale a € 10/ 20 mensili lordi.

Le note dolenti riguardano la previsione di una revisione dell’Accordo Nazionale Quadro, da effettuarsi senza aver sottoscritto un Contratto Nazionale di Lavoro, restringendo così alcune indennità, come: reperibilità, cambio turno, straordinario ecc. oltre ad alcuni istituti previsti dall’A.N.Q primo fra tutti quello che prevede l’impiego di personale ultracinquantenne.

Ancora più grave se si pensa che la legge modificherà delle norme stabilite nell’A. N.Q con la previsione che dal 1 gennaio 2015 gli orari in deroga per esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto della criminalità vengano disposti con la semplice informazione, senza più alcun accordo in deroga sottoscritto con le O.O.S.S ( organizzazioni sindacali) e limitate dall’esigenza e dall’impiego.

In questo modo il ruolo delle O.O.S.S è di fatto nullo.

Cosa ancor più grave, la bozza di legge prevede che si applichi una riduzione del 50% dei permessi e dei distacchi sindacali per le Forze dell’Ordine ( comma 6 dell’art.21).

di Simona Mazza

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