L’auto blu. È finita un’era?

auto-blu-in-venditaL’auto blu, ovvero le auto in dotazione alla P.A. da qualche anno hanno finito per rappresentare un “privilegio”, per burocrati e politici; l’auto è diventata subito un “nemico” un simbolo di spreco, che in seguito alla “spending review”, che ha visto poderosi tagli alle spese, che hanno in realtà penalizzato più i servizi essenziali (sanità scuole assunzioni) che una seria politica di risparmio, la loro dismissione appare come un toccasana per far tornare i conti.

Il governo Renzi ha adottato il taglio drastico e lineare, forse più scenografico che altro, con il quale ha imposto un severo ridimensionamento del parco auto, che è stato messo in vendita sul sito di aste elettroniche Ebay, con un account del governo denominato appunto “Auto blu del governo”, dove ogni Ministero ha messo in mostra la macchina da vendere.

Nei primi mesi del 2015, ad esempio, il Ministero della Difesa aveva messo all’asta 33 auto, precisamente erano 5 Alfa Romeo 159 berlina del 2006, 1 Fiat Bravo del 2009, 1 Fiat Grande Punto verde, 1 Alfa Romeo 166 prima serie del 2003, 1 BMW 525d del 2010, 1 Lancia Thesis del 2006; tutti veicoli che mediamente non avevano neanche superato i 100.000 km.

Dopo le aste del 2014, anche quest’ultima non ha ottenuto l’effetto sperato. Infatti sui piazzali dei ministeri è rimasto dell’invenduto, come ai normali concessionari privati, che rimpiangono i volumi di vendita del 2007- 2009.

I soldi ricavati dalla vendita di tali auto dovrebbero confluire su di un fondo per abbassare il deficit/Pil della Nazione. Cosa strana che nessuno ha comunicato è che fine ha fatto l’invenduto, è stato rottamato? Dismesso? O viene ancora riutilizzato? A queste domande non si sono avute risposte.

Entro il 30 giugno, le amministrazioni che hanno in carico da 50 a 100 vetture dovranno ridurre ulteriormente il proprio parco macchine, che verrà nuovamente messo in vendita su Ebay, con esclusione parziale da tale vincolo per il Ministero dell’interno. Non si conoscono ancora elenchi e prezzi delle vetture disponibili o se riusciranno a venderle tutte.

Le recite piacciono se gli attori sanno recitare e cosi forse alla domanda: “ Non esisteranno più le auto blu?” La risposta è :” si …., ma quelle di proprietà, quelle nuove saranno a noleggio lungo termine, formalmente intestate alla società di locazione”.

Infatti le amministrazioni pubbliche, nazionali e locali, potranno accedere alla CONSIP, società del Ministero del Tesoro, con funzione di centrale acquisti, che ogni anno circa emette un bando per la fornitura di qualche migliaio di autoveicoli a noleggio lungo termine, sia per le amministrazioni pubbliche, compresi i ministeri, alle società partecipate.

Queste potranno attingervi, con modularità nel contratto (durata, canone di locazione, percorrenza km), fermo restando che ogni Ministero può emettere un proprio bando, purché rispetti le normative europee e nazionali.

Risulta utopistico parlare di tagli alle spese inutili, anche se una riduzione delle auto pubbliche c’è stato; Questi tagli hanno finito per colpire quei parchi auto, indispensabili per il funzionamento della pubblica amministrazione. Alla fine in molte amministrazioni si è arrivati ad avere più autisti delle auto disponibili e di non avere autoveicolo di servizio per i funzionari che devono svolgere i propri compiti d’ufficio all’esterno per indisponibilità di vetture.

Restano invece a disposizione le auto per i dirigenti e manager, che con il loro significativi stipendi e ruoli spesso non ne avrebbero bisogno. Questo programma di dismissione sembra essere più propaganda che il processo per avere efficienza di spesa per la pubblica amministrazione, (tanto fumo – niente arrosto).

di Giorgio Chiatti

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