Da sempre il latte è stato raccomandato da medici e nutrizionisti, convinti che sia una fonte essenziale di calcio, utile a mantenere sane le nostre ossa.
Una ricerca confuta la tesi
I ricercatori dell’Università di Uppsala, in Svezia, (pubblicazione sul British Medical Journal), confuta tale tesi.
Dopo aver monitorato 61.000 donne e 45.000 uomini per 20 anni gli studiosi hanno evidenziato che, sopratutto nelle donne, il consumo del latte ha comportato una maggiore probabilità di subire una frattura.
Inoltre si è riscontrato che chi ha bevuto almeno tre bicchieri di latte (680ml) al giorno, aveva il doppio delle probabilità di morire presto rispetto a chi non consumava tale alimento.
L’autore principale dello studio, il professor Karl Michaelsson, dichiara a tal proposito:
“I nostri risultati possono mettere in dubbio la validità delle raccomandazioni su un consumo elevato quantità di latte per prevenire le fratture da fragilità. Un maggior consumo di latte nelle donne e uomini non è accompagnato da un minor rischio di frattura. Invece può essere associato ad un più alto tasso di morte”.
(Fonte: mobil.unt.se)
Il motivo?
Secondo i ricercatori, a causa dell’alto tasso di lattosio, il consumo del cosiddetto “oro bianco” può aumentare infiammazione e stress ossidativo, aumentando il rischio di mortalità e fratture. Stesso discorso vale per il consumo di formaggi e latticini.
In sintesi, per smaltire le proteine animali acide, tra cui ovviamente anche carne e pesce, il nostro organismo consuma più calcio del necessario e si va incontro all’osteoporosi.
Altri studi
Anche l’Harvard Nurses’ Health Study ha eseguito un test su oltre 75.000 donne per ben 12 anni, giungendo alla medesima conclusione.
A cosa serve il calcio
Il calcio è un minerale di cui il corpo ha bisogno per numerose funzioni, come ad la costruzione e il mantenimento di ossa e denti, la coagulazione del sangue, la trasmissione degli impulsi nervosi e la regolazione del ritmo cardiaco. Circa il 99% del calcio del corpo è immagazzinato nelle ossa e nei denti. Il restante 1% si trova nel sangue, nei muscoli e in altri tessuti.
Il corpo ottiene il calcio di cui ha bisogno in due modi:
1) mangiando cibi e assumendo integratori che contengono calcio
2) attingendo dalle riserve di calcio nel corpo, principalmente dalle ossa.
Gli integratori di calcio contengono spesso vitamina D e vitamina K che svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute delle ossa.
Vitamina D
In particolare, alcuni esami di studi clinici sulla vitamina D hanno riscontrato che l’assunzione da 700 a 800 UI di vitamina D al giorno riduce il rischio di fratture dell’anca e non vertebrali.
Vitamina K
La vitamina K, che si trova principalmente nelle verdure a foglia verde, spinaci e bietole ad esempio, svolge un ruolo importante nella regolazione del calcio e nella formazione ossea.
A confermarlo sono i dati del Framingham Heart Study. Inoltre, assumere una o più porzioni al giorno di broccoli, cavoletti di Bruxelles, lattuga verde scuro, cavolo o cavolo verde dovrebbe essere sufficiente per raggiungere l’obiettivo giornaliero raccomandato di 120 microgrammi al giorno per gli uomini e 90 microgrammi al giorno per le donne.
1. Fonte Osteoporosi: fatti veloci. Fondazione nazionale per l’osteoporosi.
Le alternative al latte
Il calcio si può ottenere attraverso una serie di alimenti “alternativi” al latte: cavoli ricci, tofu (100 grammi di questo formaggio ottenuto da latte di soia, contengono da 200 a 330 mg di calcio), broccoli, cavoli, rucola, cicoria, lattuga, fagioli di soia, soia e cime di rapa.
Molte erbe aromatiche contengono calcio, tra cui: maggiorana, timo, basilico essiccato, rosmarino, dragoncello, sesamo, cumino, anice, peperoncino, coriandolo e tante altre spezie.
Inoltre la frutta secca è una fonte preziosa di calcio, in special modo i fichi secchi e le mandorle; quest’ultime contengono 240 mg di calcio ogni 100 grammi di frutta, seguono i 170 mg delle noci, i 140 mg delle nocciole e 110 mg dei pistacchi.
Per quanto invece riguarda la frutta fresca, il calcio è presente in discrete quantità nelle fragole, mele, limone e mango.
Alimentazione vegan
Utile concludere parlando di alcuni studi condotti presso l’Università di Cambridge relativi all’alimentazione vegan.
Essi hanno infatti evidenziato che le donne vegane, (rispettando i valori raccomandati dai nutrizionisti) in menopausa non hanno una massa ossea inferiore rispetto alle donne onnivore o vegetariane, anzi, mostrano una massa ossea in alcuni casi anche più robusta.
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