L’assoluta inutilità dei Referendum

Non è un caso che abbia deciso di pubblicare oggi Lunedì 13 Giugno, questo articolo. Infatti se lo avessi fatto precedentemente, sarebbe stato interpretato come un volersi schierare pro-nucleare, pro-berlusconi, “pro-gressista” (o anti “pro-gressista” a seconda della ideologia politica di chi mi avrebbe letto). Mentre quando leggerete queste articolo oramai i giochi saranno oramai chiusi o quasi (infatti le urne chiuderanno oggi alle ore 15.00). Non voglio assolutamente entrare nel merito di questi particolari referendum ai quali siete andati a votare ieri ed oggi; ma mi riserbo in futuro di esporvi il mio personale pensiero sul nucleare e più in generale sullo sfruttamento delle energie da parte dell’uomo. Oggi voglio invece semplicemente esprimere il fatto che, a mio giudizio, in Italia i referendum sono assolutamente inutili! Perchè? Si chiederà più di qualcuno? Semplicissimo, perché in ogni caso si fa sempre come vogliono le persone delle stanze dei bottoni! Sia che vinca un SI sia che vinca un NO, sia che si raggiunga o non si raggiunga il quorum. Mi ricordo ad esempio di un referendum nell’Aprile ’93 quando si abrogò la legge 659/1981 sul finanziamento pubblico dei partiti (90,3% di SI)…vi ricordate cosa successe subito dopo? No? Vi rinfresco io la memoria: nel Dicembre ’93 (solo 8  mesi dopo) venne introdotta la legge sui rimborsi elettorali e per l’intera legislatura vennero erogati 47 milioni di euro! E nel ’97 viene poi introdotta anche la possibilità di accaparrarsi il 4 per mille della dichiarazione dei redditi. E per finire (ciliegina sulla torta) nel ’99 la legge sui “rimborsi elettorali” viene modificata (essi poverini i nostri partiti, c’è l’inflazione e le campagne elettorali costano!) e così l’ammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa più che raddoppia, passando da 193.713.000 euro a 468.853.675 euro. Ed infine, con la legge 51/2006, l’erogazione è dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Potete ben capire come l’aumento sia in questo modo esponenziale! Ricordo anche (sempre nel ’93) il referendum che abrogò il ministero dell’agricoltura (70,2% di SI) e cosa accade? Semplice, il caro governo Ciampi semplicemente il nome e divenne Ministero per il coordinamento delle Politiche Agricole, lo so, sembra una barzelletta, ma invece è la squallida realtà della politica italiana! Poi con il passare dei governi si sbizzarrirono a cambiare nomi fino a quando nel 2006 il governo Prodi diede l’attuale nome: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Cominciate ad essere d’accordo con me che i referendum siano totalmente inutili? Ecco, sbagliate di nuovo! Non sono totalmente inutili, infatti per la cara legge 157 del ’99 che ho citato pocanzi, se si raggiunge il quorum ai comitati promotori viene riconosciuto un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di lire 1000 per ogni firma valida. Facendo due conti sugli attuali referendum se si raggiungerà il quorum (come credo avvenga): 0,52 (1000 lire) per 500.000 firme fa esattamente 260.000 mila euro, ovviamente per 4 (il numero dei quesiti) uguale 1.040.000 euro! Ora mi domando, ma che gusto ci provate ad andare a votare ai referendum? Vi piace regalare soldi??? Tanto sia che i referendum passino che non passino fanno sempre come vogliono loro; come dite? Questa volta i referendum erano importanti? Si parlava di nucleare e di rischio di saluti per voi e per i vostri bimbi? Maddai, non fatemi ridere, siete veramente convinti che se anche non fosse passato questo referendum si sarebbe riuscito a costruire una centrale nucleare in Italia? Questa sì che è una barzelletta, alla quale facevano finta di credere solo Fini e Berlusconi!

Manuel Macchi

Foto: apocalisselaica.net

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