La vicenda Dall’Osso e la mancanza di rispetto dei colleghi parlamentari

imagesDurante la lunga maratona notturna che ha visto i nostri parlamentari riuniti per discutere sul “decreto fare”, è avvenuto un episodio increscioso ai danni del deputato M5S, Matteo Dall’Osso.

Il parlamentare bolognese (34 anni) è stato preso in giro pesantemente da un collega di Scelta Civica, mentre parlava dell’importanza della donazione degli organi, a causa delle sue difficoltà durante l’esposizione degli interventi. Il punto è che il giovane pentastellato è affetto da sclerosi multipla.

Duro il commento del leghista Gianluca Pini: “Troviamo molto sgradevole ed ipocrita che i professionisti del perbenismo e del politicamente corretto stiano in silenzio di fronte alla squallida mancanza di rispetto che si è manifestata la scorsa notte nei confronti del collega Matteo Dall’Osso, affetto da una grave malattia. Nell’esprimere a Matteo tutta la nostra solidarietà non possiamo esimerci dal chiedere che fine ha fatto, in questo caso, la voce della sempre indignata Presidente Boldrini. Sarà forse che quando viene offeso un collega che non sia di sinistra le discriminazioni non valgono?”.

Matteo Dall’Osso, che soffre di sclerosi multipla dal 2003, ha risposto ai deputati che lo sbeffeggiavano “io sono seduto in fondo all’ aula, quindi tutti giorni faccio le scale per venire qua. Sono partito di una condizione nella quale non muovevo le gambe, la mano, non vedevo da un occhio, non riuscivo a parlare. Oggi la mia storia è diventata un case history internazionale”.

Certo quello dei parlamentari è stato un comportamento vergognoso dei colleghi, soprattutto considerando lo stato di salute di Dell’Osso, ma a prescindere da ciò non merita attenuanti di sorta, anche perché i deputati, rappresentano tutti cittadini e le cittadine italiane e dovrebbero soprattutto  rappresentare anche i loro interessi e preoccupazioni.

Il fatto che tra gli esponenti delle istituzioni ci sia una persona “diversa” con difficoltà tangibili dovrebbe essere una garanzia di tutela per coloro i quali versano nelle medesime condizioni e non causa di ilarità sciocca fra persone “sane” che in virtù della loro “sanezza” non riescono ad andare oltre il loro naso.

di Simona Mazza

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