La Sindrome di Buffy

twilight

Se volete ad ogni costo… se proprio dovete ! Essere aggiornati su tutti gli ultimi fenomeni mediatici, di certo non potrete mancare l’appuntamento con l’ennesima e decisamente inutile rilettura sul cosiddetto Vampirismo.

Vampiri …! Vampiri?! Ma dove siete Vampiri?

Beh aldilà e sorvolando sul pipistrellesco fatto che li  vorrebbe spettri e non morti e che purtroppo filmicamente parlando, divengono sempre più carnali e sanguigni, anziché sanguinari, qui si può tranquillamente dire che a parte il fascino mortifero del pariolino e il ceruleo candore della prima Adolescenza … di vampiro non c’è ombra. Peccato che poi nella saga di Twilight  l‘ombra ce l’hanno eccome e pure il riflesso nello specchio e nella camera … da presa e nella foto – camera alla quale di certo non fuggono ne rifuggono il piacere di immortalare la loro immortale bellezza ed in effetti, al nostro Edward  Cullen questa non manca !

 Il suo portamento fa pensare di certo più ad uno spot D&G che non ad un novello Conte Vlad !

Di quest’ultimo manca il temperamento, l’indole, l’efferatezza e l’essere passato alla storia come l’uomo più sanguinario del mondo ! ( si divertiva nell’impalare gli invasori turchi, creando dei macabri tralicci intorno al suo castello ).

Ed il Mondo per questo lo ricorda come ricercatore notturno di Sangue… Sangue, quale “il Nesso della Vita”, il colore per eccellenza, il vino del corpo, quello che lega nel patto due estranei e che si trasmette come una perniciosa maledizione… ?

Beh quello che dovevano usare è stato ceduto di certo all’Avis !

Perché in due film l’unico versato è quello della protagonista femminile (magari per darle un po’ di colore) giù di tono, per il personaggio, o di suo ?  Questo non c’è dato a sapere ?

( Ann Rice di certo avrebbe di che dire su vampiri che succhiano sangue di animali… ).

Certo è invece che il primo film è completamente sorretto dalla recitazione di Robert Pattinson che al di là dell’aria da damerino sa recitare eccome !

Purtroppo tuttavia la recitazione non è sufficiente a mantenere in piedi una storia di vampiri in cui non vi è ombra di canini sporgenti, trasmutazioni e sparizioni diurne, per non parlare poi del paletto di frassino, l’aglio e tutto il repertorio che mi dispiace dirlo è strettamente necessario, quando si pensa di trattare in maniera convincente, una figura così radicata nell’immaginario collettivo.

Nell’universo letterario d’altronde si sa, le “licenze” sono un diritto inalienabile ma nel

contesto filmico e per di più cinematografico questi esseri presentati come vampiri rilucono realmente come Alieni !

 

Che volete farci, sono tradizionalista e personalmente credo che questo modo di vedere le cose, scevro di qualsiasi significato faccia più male che bene.

 

Il filone Newage-Fantasy  tira molto negli ultimi anni. La bella Bella ! Si fa per dire ! sembra più una statua di sale che non una torre d’avorio sulla cui sommità , per noi nostalgici c’è ancora posto per una Principessa Bambina che chiede solo di esistere… Gli anni ottanta sono ahimé  finiti e con essi la Fantasia forse… ?

A noi non resta che rimpiangerli e sorbirci i boom e le acclamazioni degli schematismi del Fantasy. In cui tutto è governato da una sorta di culto per un’altra realtà decisamente banale e costruita su figure facilmente rassicuranti.

 

Inoltre mi sembra doveroso dire che il successo di questa saga sia in debito con Harry Potter di cui ritroviamo un attore nel protagonista,(  già Cedric Diggory nel quarto episodio della precedente “Odissea” che tuttavia non rientra propriamente nel medesimo genere e la buona fattura dei libri della Rowling presenta la struttura tipica del Giallo )   ed elementi quali l’atmosfera patinata e corredata da scenografie boschive, ( queste, unica cosa realmente suggestiva e riuscita nei due film ).   

 

Il fitto bosco di sempre verdi che arriva sino al mare e incorpora una riserva indiana, è sicuramente un ottimo spunto !

Forse stratagemma esemplificativo, per realizzare nella mente del fruitore buona parte di quelle connessioni para-logiche e para-culturali ( pop culture in breve ) delle giovani menti viziate dalle troppe leggende metropolitane in proposito.

Nel film, queste, evitano prolisse e spesso ridicole spiegazioni,  facilitano il lavoro della produzione insomma e la lettura del “fantamaniaco” avvezzo e consueto a vampiri fra virgolette, licantropi, elfi etc. per lui assolutamente consoni, si sentirà a casa propria  all’ordine delle convenzioni del gioco di ruolo di turno.

Poiché in effetti, probabilmente si potrebbe far ricondurre il tutto a queste costumanze d’inizio millennio ivi comprensive di ricostruzioni sceniche e “ Battaglie Campali ” che avranno anche funzione ludica e di sfogo ma che in definitiva finiscono con il non essere aggregative, quanto piuttosto disgreganti  ed anti-sociali. Club d’elite per persone che non hanno alcuna intenzione di confrontarsi con il mondo reale e, mi spiace dirlo, dimostrano la loro inadempienza nella creazione d’identità secondarie più pregnanti di loro stessi.

Non stimolo alla creatività quindi e all’affermazione del se ma castrazione di questo e adattamento al comportamento di massa, riconducibile a quei famosi stretti schematismi, di cui parlavamo.

 

Per la serie non resta che rassegnarci all’anti-comunicazione e al commerciale spinto ?!      

 

A questo punto ci si potrebbe domandare… c‘è un intento di critica storico-sociale o antropologica ? 

 

C’è nella scelta ambientativa e scenografica la voglia reale e sentita, di mettere due culture a confronto ?

 

Il rapporto con l’altro, col diverso, la messa in discussione del se, sta solo nelle premesse e rimane un pretesto, per condire una miscellanea d’ingredienti dove c’è un pò di tutto, ma non si tratta di niente.

In effetti, anche il rapporto tra nativi e abitanti del piccolo centro dello stato di Washington rimane sospeso in astratto, in un luogo tanto piccino da sembrare uscito da una favola ed il tutto verte un pò melenso su questo : la favoletta dello struggente Amore Adolescenziale !

In cui la struttura sociale e la caratterizzazione dei personaggi si risolve in uno stitico paradigma, ( forse anche di cattivo gusto ) : vampiri- uomini sfruttatori e parassiti, liberi in mega villone ed alla guida di bolidi fiammeggianti e per contro gli uomini della foresta in umili dimore.  Ad ogni evenienza, già che ci siamo, tanto perché stanno in Riserva  trasformiamoli e definiamoli come lupi o cani bagnati e male odoranti ?!

Infondo il coprotagonista del secondo film può contentarsi di fare il meccanico a 15 anni… secondo le regole locali no quelle dei nativi… forse ?

 

Tanto, comunque dopo aver salvato Isabella ( la bella… forse ) dall’esaurimento nervoso, finisce con l’essere scaricato sul ciglio del bosco.  Sempre meglio che sul ciglio dell’autostrada, ( consuetudine nostrana ) ma cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia !

L’associazione : nativo-animale, occidentale-civilizzato è un tasto dolente della storia umana ed americana in primis.

 

 

Inutile ricordare che il problema sta nella concezione stessa di Riserva !

 

Che cos’è a cosa serve… sono tutte argomentazioni che se per qualcuno sembrano essere obsolete in vero sono schiaccianti.  Temi salienti d’Attualità !    Queste rappresentazioni certo non aiutano e non ci si può nemmeno appellare alla finzione filmica…

Forse si può invece, prendere in considerazione il concetto più amplio ed espandibile a tutti i personaggi maschili della vicenda, quello dell’uomo cane !

 

Buon Carlile a parte, ( sempre più mi chiedo poi perché… ) le figure maschili della trasposizione filmica lasciano al quanto a desiderare, anzi sono delle vere e proprie, esili caricature. Mancano di spessore, ma purtroppo riescono perfettamente a trasmettere la desolante scarsezza ed inadeguatezza-inadempienza dell’uomo contemporaneo; se era questo l’effetto bella trovata… ben riuscita !

Non mi convince ! Credo più in una sana superficialità, certo è che l’imprinti al femminile della regista risente di quello della scrittrice forse, ma i libri non li ho letti e non posso-voglio esprimermi in proposito.

M’interessa invece evidenziare la sequela d’insulti che riceve la protagonista lungo tutta la storia, non le viene risparmiato nulla !

Si va dal padre inesistente che l’accoglie come un freezer all’approccio con i nuovi compagni di scuola, dei nerd circondati da teenagers degne dei teen-movie, l’approccio con Edward che attacca per non essere attaccato. Poi nel secondo film non ne parliamo neanche !

Sarebbe fin troppo lungo elencarli tutti. Insomma le danno della vecchia, la scaraventano qua e là, lei è sempre immobile, attenzione non ho detto impassibile !  

 

Non sarà che il più grosso insulto sia quello nei confronti dello spettatore, proprio per il suo apatico personaggio ?!

 

Ci si domanda : sono tutti affetti da una strana malattia, oppure è lei che li attira a se ?

Siamo in presenza del perfetto esemplare da manuale di vittimologia, oppure si è calcata un po’ troppo la mano sugli episodi affettivi di questa ragazza ?!

 

La povera Isabella viene sottoposta ad una tortura psicologica continuativa proprio dalle persone che ama, l’errore sta nell’essersene innamorata… nel volergli bene ?!

Nelle lunghe attese, nell’enfasi della scoperta amorosa, fra un ragazzo ed una ragazza e tutte le altre combinazioni, lo scarto generazionale, l’approccio con l’alter, il mondo che c’è fuori e… la Notte?!

No quella no, in effetti, i nostri vampiri preferiscono il giorno e Sparkles sbrilluccicano più che brillano… forse irradiano come Swarowski lo spettro solare, magari almeno, avremmo un listino prezzi ed una garanzia di qualità del cristallo, quella che qui manca.

 

La carne al fuoco è troppa e si rischia l’indigestione !

 

Pur non conoscendo il futuro svolgimento della saga, mi permetto di puntualizzare ulteriormente sul rapporto fra la protagonista e i suoi “morosi” sottolineando che, se è pur vero che nel secondo episodio lei si approfitta del povero cagnolino indiano, l’atteggiamento di passività e sottomissione dimostrato nei confronti dell’altro sesso suggerisce una femminilità medioevale indifesa e priva d’iniziativa e pericolosamente succube.

Non per voluttà vampirica ma per la facilità con cui, ( di questo bisogna dare atto ) ad una certa età, ci s’innamori del Bello e si tenda a sublimare ciò che in realtà vale molto poco e non corrisponde mai alle nostre aspettative.  

Sola, si ritrova Isabella nel freddo, piccolo centro dove non splende mai il sole, per capriccio di Edward che rivela la sua fragilità ed a questo punto ci si trova di fronte ad un altro riassunto di fenomeni dell’adolescenza e non solo, a dir poco sminuiti e ridicolizzati, di certo meno ridicoli per chi nella realtà li vive realmente e di certo vorrebbe farne a meno ! 

 

Ci risiamo ancora con la storia che la profondità di un individuo, nasca e s’incrementi  della gravità e dal numero dei suoi problemi ?

E l’adolescenza si riduce ad un trip psicotico infestato di incubi, problemi invalicabili e vampiri ?

 

Il cammino della sofferenza in definitiva, un calvario… ?

 

Beh credo proprio di no !

 

Osservando attentamente poi, sono fasulli persino gli incubi che la nostra, vive in New Moon, vere e proprie crisi di nervi o di rabbia invece, manifesti di un malessere che va ben oltre l’abbandono dello spasimante e s’inseriscono in tutta una serie di esternazioni ( non per ultima l’anoressia )

fuori del seminato; poiché carenti del giusto approfondimento e rispetto che ci tengo a ripetere meriterebbero, finendo col diventare degli escamotage furbetti. Il tempo che scorre senza di lei, la creazione di un alter ego inibitore con le sembianze dell’amato e tutto ciò che ne segue, dimostrano una distorsione sostanziale del personaggio che rischia l’interpretazione di una sociopatia o di una schizofrenia imminente.

 

Per non essere troppo severi affermiamo con una certa sicurezza che riesce, ( ne da prova il successo ) nell’essere un vero film dell’adolescenza, più che su di essa !

Con tutti i suoi limiti e limitandosi ad accennare, evoca in ogni modo quel qualcosa…

Qualcosa però, come ben si sa non è sufficiente !

Insufficiente è soprattutto nel coprire l’atteggiamento un po’ sospetto che si connota prima in Edward e poi in Jacob nei confronti d’Isabella…

L’avversione ed il rifiuto che in fasi alterne li coglie, ribalta i ruoli e rende, per riflesso, più repellente ed inusuale lei, di loro accomunati in un unico schema comportamentale virile , decisamente discutibile e violento.

Edward, come precedentemente accennato, colpisce violentemente isabella per salvarla dall’imminente ghermizione di suo fratello Jasper… eppure la scena risulta eccessiva, provocando una risposta emotiva persino per chi come noi, figli della contemporaneità è assuefatto alle scene di violenza gratuita, perchè ? 

Lui l’abbandona con motivazioni poco credibili, lei cade nei gorghi della depressione più nera, viene incitata dal padre dopo mesi di malessere a tornare con la madre.

 

Il papi è decisamente in difficoltà !

 

Perchè è un poliziotto di provincia, rozzo e taciturno ? Oppure perché crede che non sia compito suo badare ad una figlia, affetta da femminilità ?!

Isabella è di nuovo un elemento di contrasto che stona con la routine e mette a disagio.

A questo punto, si fa forza cerca di salvare il salvabile e spinta dalle sue paranoie psicotiche ( forse lo sono anche i suoi amori ) stringe, curiosamente grazie a queste, il rapporto con Jacob e finisce con l’invaghirsene. La sua mente fragile ed instabile, di “Femmina” adolescente elabora un transfert; la possenza fisica ed esuberante del giovane nativo,( in realtà quindicenne e di tre anni più piccolo di lei ) addizionata alle sue premure finiscono col sovrapporsi a l’immagine d‘uomo d’altri tempi proposta dal bel vampiro.

Mentre sono in macchina da soli, forse anche per l’atmosfera creata dalla pioggia battente sul vecchio pick up, i due hanno la stessa conversazione intima intercorsa tra lei ed Edward un anno prima…

 

Insomma lei crede di essersi nuovamente innamorata, ma forse trattasi di “rimpiazzo fraudolento” ?!

 

Immagini bucoliche del bagno di tiepido sole, nel prato fiorito col suo amore perduto, la perseguitano durante buona parte del secondo episodio…

Poi anche Jacob sparisce e senza preavviso, tranne che per quello strano scatto d’ira e gelosia, istigato dall’ennesimo strambo personaggio maschile della storia. Lei questa volta non ci sta e cerca stranamente di combattere il suo avverso destino, ma si parerà innanzi il lupo della coscienza, lo spauracchio della paura per eccellenza.

 

Il licantropo è solo un espediente ! 

Questa qui passa dal vampiro all’uomo lupo, non sarà mica affetta dalla sindrome di Buffy ?!

 

 La povera Sarah Michelle Gellar ormai considerata attrice feticcio del genere horror, si dilettava, nella serie che l’ha lanciata come attrice, nell’andare a letto con strane creature a sua insaputa sulla bocca dell’Inferno; perlomeno lei si divertiva !

 

Scherzi a parte, se nel rapporto vampiri-occidentali vs nativi, non mi sono permesso di utilizzare un certo termine notevolmente abusato, in questo quadretto sociologico così lampante, non posso fare a meno di parlare di epopea più che di allegoria, del Maschilismo !

 

Non mi stupisce di certo l’aver scoperto in un secondo momento, che la scrittrice dei quattro romanzi da cui sono stati tratti i film sia una mormone.

 

L’immagine della donna fragile ed inetta, completamente soggiogata ed impotente al temperamento dell’uomo è più che resa nei film immagino solo cosa c’è nei libri. Purtroppo una cultura così forzata ed anacronistica com’è quella dell’America puritana non ci può che far riflettere su quanto la donna a tutt’oggi sia ancora vittima di quel pensiero che la vuole inadatta a qualsiasi mansione. Per contro l’uomo assume, (come in questa vicenda ) una posizione fissa e statuale, giustificata sempre e comunque ed assolutamente irremovibile, non intaccata nemmeno da quella carenza congenita d’attributi che così tanto limita i nostri personaggi nella presa di posizione e nel raziocinio.

 

In definitiva, è giusto affermare che ogni donna ed ogni ragazza vorrebbe accanto a se un uomo o ragazzo, ( per eterno che rimanga ) premuroso e protettivo, senza strani sbalzi d’umore e con spirito d’iniziativa, ma soprattutto Sincero !

 

Di damerini che sbrilluccicano alla luce del sole ne conosciamo già tanti e possiamo farne volentieri a meno anche e soprattutto, delle loro “ruote” !

 

CONCLUSIONI :

 

GENERE : teen movie con tendenze fantasy. Non è un horror ed il racconto è incentrato sulle specifiche del rapporto amoroso.

 

PERSONAGGI : poco convincenti e schematici, risentono del non essere pienamente consoni nel contesto.

 

PROTAGONISTI : molto bravo lui seppur nel contesto. Lei si attiene ad un modello apatico tuttavia convincente poiché pertinente alla parte.

 

DIALOGHI : spesso di repertorio e rifacenti a clichet consolidati. Scadono nel patetico negli scambi di battute tra i protagonisti.

 

SCENEGGIATURA : nella struttura non si disdegano battute di spirito che cercano di spezzare la tensione spesso pesante. Risultano anch’esse fuori luogo ma arrecano un velo di realismo alleggerendo  l’aspetto di precarietà dell’episodio.

 

SCENOGRAFIA : intrigante e naturalistica ci presenta uno scorcio d’America da vedere. Non si risente come in altri teen movie della soffocante e monotematica ambientazione scolastica, tuttavia presente. Vincono le tonalità fredde ed il color ghiaccio, buona la scelta dei filtri.

 

COLONNA SONORA : piuttosto efficace fa da supporto e sostegno in buona parte del secondo film.

COSTUMI : nessuna nota particolare in proposito.

 

MAKE UP AND IMAGINE : la scelta di alcuni accorgimenti è interessante ed azzeccata, si denota una maggiore cura del trucco e del colore nel primo film.

 

INFLUENZE E O SOMIGLIANZE :  il fenomeno Twilight non può non farci tornare in mente quello di “Tre metri sopra il cielo” nazionale, simile la struttura e la copertina del film che ci suggerisce la natura del racconto a carattere quasi prettamente amoroso. Si possono citare “Love story”, “Ghost”.

 

E’ un film dell’Adolescenza e non su di essa, poiché è sostanzialmente rivolto nel modo di trattare le sue tematiche e nelle sue espressioni al pubblico dei giovanissimi d’oggi, non catturando l’interesse di altre categorie di fruitori.

di Massimiliano Tedesco

 Foto: the-twilight-saga-blog.blogspot.it

 

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